mercoledì 15 giugno 2016

Postilla

Alla mia riflessione sull'ordinanza anti-alcool. Detto da astemio totale: di fatto questa ordinanza non colpisce l'abuso di alcol anzi, probabilmente aumenterà la vendita di superalcolici da parte degli store bengalesi che non necessitano di essere raffreddati e che sono SEMPRE implicati quando c`é un caso di coma etilico in quanto la birra non manda in coma forse tiri sotto qualcuno in auto ma quello é un altro problema. La Birra appunto, fiumi di birra, birra che arriva quasi con le autoclavi es. in certi locali all'aperto fuori dal territorio dell`Ordinanza, restano comunque le piccole e grandi feste, sagre etc. riminesi dove va in scena pressapoco la stessa cosa e ovviamente pub e bar che beneficiano di questo provvedimento. Quindi il provvedimento deve essere connotato per quello che esso é esattamente né più né meno né alcunché di diverso di UNA PATENTE COMUNALE PER IL NON DISPREZZABILE BUSINESS DELLA VENDITA DI BIRRA. Se realmente si intendeva colpire l'abuso d'alcool impedivi la vendita di superalcolici a qualsiasi ora nei minimarket perché es. nel, diciamo così, "miglio delle nordiche" (Bellariva sud Rivazzurra nord) giovani si riempiono di vodka ed altri superalcolici che acquistano appunto nei minimarket bangla e italiani in quanto chi si volesse sballare di alcool si butta direttamente sui superalcolici e non sulla birra. La birra comunque da garanzia più di altri alcolici di non andare in contro a malori seri per diverse ragioni oltre che per la sua bassa gradazione alcolica; anzitutto perché assunta fredda abbassa la temperatura corporea, poi perché dopo qualche bicchiere dà nausea e si smette o si vomita; poi perché comunque idrata ed infine perché é energetica, non é un caso che abbia soppiantato tutte le altre bevande, ma a Rimini deve essere un business di pochi amici, con l'assist comunale pre-elettorale. 
S.A.