sabato 11 giugno 2016

Imperatore

Circola già insistentemente l'Incoronazione conferita sul lungomare all'indomani del voto, guardando l'apparente "toilette" spacciata per il covo dei promessi sposi. Il merito lo dobbiamo consegnare all'ammiraglia informativa e formativa dell'enorme consenso democratico concesso dalla metà dei cittadini. Sono in molti, anche nella sua cerchia diventata ampissima, che lo chiamano così. Non è poco. La nostra Città non ama, non è abituata alla grandezza, tanto meno politica. Nessuno ha raggiunto il suo traguardo e poco importerà se la volata l'ha tirata un..Pizzolante. L'articolo del Carlino vale l'Incoronazione di Gnassi. Il piglio del decido tutto io, associato ad un carattere poco propenso al confronto, per usare eleganti espressioni, si è rivelato con la tragica mancanza di alternative, anche pallidamente credibili, il volano del trionfo. Chi ha cercato di spiegarlo con i disegnini del cartellone elettorale ha fatto fochino, fochino. Ha ragione lui, come sempre quelli che vincono. Gnassi ha stravinto. Sarà più dura anche "processarlo". Hanno cominciato ad allungare il brodo. I Mastin Vecchi di un tempo, mossi da antica cultura anarcoide, amavano dire che più in alto vai, quando cadi, fai la botta più grossa. Una fine che il suo Maestro Fiorentino sta pregustando anticipatamente. Credo però che in termini locali la cosa avrà uno sviluppo diverso. Avere atteso oltre tre anni per un processo che sarebbe stato corretto svolgere subito, ha alterato i termini e perfino l'importanza delle accuse. Che ci siano tre giornali e nove blog che non lo ricordano mai, potete inserirla (tranquillamente) tra le ragioni del trionfo annunciato. L'allontanamento immediato avrebbe avuto un altro effetto rispetto al "martirio" che probabilmente subirà. A mio parere però, il grande favore di cui Gnassi ha "goduto" è quello di potere scambiare una rotonda per un'opera strategica e un cartello come bibbia elettorale. Il Psbo non avrebbe avuto un senso (ammettendo l'abbia) se grande parte della città non avesse avuto (pronta) una separazione delle reti fatta quando ancora frequentava la scuola dell'obbligo da sindaco. Una operazione di sfacciato e costosissimo marketing, una volta era classificata annualmente nei bilanci alla voce "manutenzione ordinaria" è stata presentata dalla stampa come novità rivoluzionaria. Feste da comitati turistici (ebbri) vengono onorate come innovative portatrici di milioni di presenze. Gnassi ha odorato da skypper politico navigato che tirava (bene) quell'aria. L'unica decisione presa (sembra) da lui, fu il Ponte Bayley poi mutato in diretta in un normale e pitturato ponticello. Solo al termine dei cinque anni di legislatura ha adottato, come un Melucci, per non farsi commissariare il Piano Strutturale. Gli servirà per la prossima stagione delle ricompense. In ogni caso è stato bravo, ha capito che Rimini si sarebbe accontentata. Meritavamo di meglio? Sul mercato delle liste francamente no.