giovedì 2 giugno 2016

Ipse Dixit

“Manutenzione stradale e cura del verde: la ‘grande opera’ del prossimo mandato”. E’ ciò che si legge su un quotidiano locale on line quale proposito per il prossimo incarico Gnassiano. A parte le aree marine e quelle frequentate dal turismo, basta farsi un giro per il resto di Rimini, non dico in periferia ma a ridosso delle mura cittadine, per vedere quale attenzione e considerazione ha questa Amministrazione per il verde pubblico. Aiuole maltenute, brulle, e con la poca erba incolta, spesso defecatoi per cani. In città bene amministrate la cura del verde costituisce l’ordinarietà; qui da noi, invece, il tentativo di sopperire a questa mancanza viene spacciata come una grande sfida per il prossimo mandato, quasi un’invenzione nuova. Anche perché si tratta di un servizio che il cittadino già paga, e che non viene erogato come si dovrebbe e assai malamente. Data l’altisonanza dell’annuncio, ed il modus operandi, quindi ci aspetteranno le abituali plance con su scritto “Qui la città falcia”, semina o piuttosto che innaffia. Forse sarebbe il caso di asfaltare pure questi residui frustoli di terreno sfuggiti a quel destino, così da eliminare poi le spese di manutenzione; ma di colore verde però, per distinguerle dal rosso di anelli e piste, cosi non si calpestano. Nella foto una rigogliosa aiuola del Borgo Mazzini realizzata di recente, e facente parte della cosiddetta “riqualificazione” del luogo di cui l’Amministrazione tanto si vanta. 
S. De Vita