martedì 14 giugno 2016

La Schadenfreude del PD Riccionese

Capisco che il momento era buono e che non ci si poteva far sfuggire l’occasione. Capisco anche che non vedeva l’ora. Ma il Pd che parla di lotte intestine e di boati e fuochi d’artificio dentro la maggioranza fa sorridere. Soprattutto quando fingendosi incredulo e un pò sorpreso come quella signora che in vita sua le ha viste tutte, ma proprie tutte e tante, con un preoccupato gridolino da salotto al vermuth si chiede, oddio, cosa sta succedendo nella maggioranza? Possibile che dopo solo due anni viene percorsa da un cosi devastante terremoto che ne sta mettendo a rischio la sua stessa sostenibilità? Lo dicevo io, caro il mio signore, non c'è l'amalgama, non c'è il bon ton. Anime belle. Anime belle. E dice tutto questo con la preoccupazione di tenere ben chiusa la porta di casa per non essere disturbato, mentre saggiamente sproloquia in sottoveste fucsia in pizzo "macramè" , dal frastuono che ha in casa propria, dai piatti rotti, dai dispetti , dai litigi e dal vociare sconnesso e risentito da separati in casa che si sentono fin sulla strada. Una sceneggiata napoletana avrebbe minor successo. Certo la maggioranza ha traballato, e qualcosa dovrà con chiarezza e attenzione, essere rimesso a posto con pazienza e con determinazione. Lo stiamo facendo con grande responsabilità e guardandoci senza alcun timore o remora negli occhi. Senza infingimenti e senza paura di dirci con chiarezza, pane al pane. Siamo gente seria ed appassionata e non nascondiamo mai i nostri problemi. Al centro di tutto per noi c’è sempre la città e il suo futuro. Accanto a questo il nostro progetto di governo di coalizione e la fiducia che i cittadini hanno riversato su Renata Tosi sindaco. Su questo non ci sono né discussioni nè tentennamenti. Dai, e allora diciamolo, ci fa un po’ sorridere sentir parlare il Pd Riccionese di lotte intestine, di spaccature e di vuoti a perdere a casa d’altri. Ma a pensarci bene, più che un attacco alla maggioranza e ai suoi problemi questa sfortunata, ennesima uscita suicida del Pd sembra piuttosto un consolatorio e consolante caffè. Una piccola pausa dalla tristezza della propria condizione di partito senza spalle, senza gambe e senza futuro. Una piccola “schadenfreude”, direbbe chi ha studiato.
Alberto Nardelli