lunedì 20 giugno 2016

La "Sambugheda"

I risultati elettorali delle amministrative, specie nelle grandi città, sono stati molto chiari ed eloquenti. Solo Milano ha riconfermato la vecchia compagine politica ma con uno scarto assai ridotto; nulla quindi da festeggiare. E così il popolo si è espresso per un cambiamento dando la possibilità alle opposizioni, di dimostrare le proprie capacità. A Roma l’agnello sacrificale Giachetti, si è addossato la colpa della sconfitta tentando di salvare il suo partito pastrocchione e coinvolto in molte indagini giudiziarie. La spavalderia del conducator, e di qualche appartenente alla corte di ciò che resta del PD è stata sonoramente bocciata, dimostrando una forte crisi di quel partito che ora si aggraverà ulteriormente. Non ci saranno più “lanciafiamme”, ma bende e cerotti. Un voto politico dunque, specie a Torino, che prelude al Referendum Costituzionale del prossimo ottobre. Ma torniamo alla nostra situazione casereccia. Il modello riminese, che doveva essere laboratorio politico e oggetto di studio per un radioso avvenire, è rimasto un mero inciampo di percorso; forse non si ripeterà più ma di sicuro si è dimostrato non esportabile, perché artificiosamente creato per un governo fine a se stesso. Le elezioni in altre città hanno dimostrato che laddove non ci sono interessi di bottega, l’esempio riminese decade, perché quegli elettori orfani del Guicciardiniano “particulare” preferiscono astenersi. Poi mancava un’opposizione attendibile, ed è un fatto, il resto era stato abbagliato da asfalti rossi, Molo Street ed altri effetti speciali. Ora alla resa dei conti, intanto, qualche quotidiano motiva il ritardo nella composizione della Giunta, per una complessa trattativa tra il Sindaco ed il suo maggiore sponsor elettorale. Siamo solo all’inizio. Cosa succederà in seguito a fronte delle incognite Aeradria, e dei progetti legati a quel “particulare” difficilmente realizzabili? 
S. De Vita