lunedì 22 maggio 2017

Bugie

Pizzolante si ostina a presentare il proprio candidato come quello che contenderà Riccione al pd nel prossimo giugno. Questa cosa è priva di qualsiasi fondamento in quanto il candidato che egli appoggia non ha alcuna possibilità nè: 1) di prendere il 50% + 1 voto al I turno; 2) di essere il più votato della cinquina al I turno e passare al ballottaggio; 3) di essere il II candidato più votato al I turno e passare al ballottaggio. Perchè si ostinino a presentare un candidato che si piazzerà al massimo al massimo dietro almeno 3 dei 5 ossia Vescovi, Tosi, Delbianco, e anche parecchio distaccato, come chiunque sfogli la politica locale sui giornali può pronosticare, non si spiega. Il ménage è a tre: Tosi, Vescovi, Delbianco, in quanto espressione di tre formazioni e aggregazioni che assieme fanno il 90% dei voti, più c'è la Ripa: come fa dunque Conti ad arrivare secondo o addirittura primo correndo contro il Pd con cui si voleva alleare e contro la Tosi che ha sfiduciato e senza il battesimo del fuoco delle elezioni, essendo stato nominato dalla Tosi assessore che poi ha "tradito"? Come può pensare di battere almeno 2 delle 3 corazzate pd-Tosi-5Stelle?? Quindi questa cosa non ha alcuna credibilità. Semplicemente non sono stati "voluti" dal Pd perché non avrebbero portato voti e sono invece più utili fuori a erodere voti alla Tosi chissà nella speranza di portarla dietro a Delbianco per poi votare la Vescovi e vincere facile. Questa è l'ipotesi più verosimile: non puoi dire di essere alternativo a un candidato con cui ti saresti alleato e che vale 4 volte il tuo come voti! Afferma di essere alternativo al Pd con cui stava per allearsi e con cui governa a Rimini soltanto per erodere voti alla Tosi tentando di non farla andare a un rischiosissimo ballottaggio per il Pd in quanto i 5 stelle, sulla carta, al II turno, voteranno Tosi, almeno così logica vorrebbe se arrivassero III. E' il nostro sistema elettorale che ti costringe a mettere in campo 5, 10 candidati sindaci che recitano una pantomima di quello che faranno una volta eletti quando sanno perfettamente che a giocarsela sempre ovunque sono due massimo tre candidati. 
Mario A. A.