giovedì 25 maggio 2017

Nessuno lo dirà

Affermare che l'Isis sta perdendo, all'indomani dell'ennesimo atto terroristico contro i Crociati rappresentati dai corpi straziati di bimbe e bimbi. significa avere fiducia nel futuro. Eppure è così. Dopo anni di "finta" guerra obamiana, aiutato nella squallida finzione dagli amici sauditi, l'ingresso di Putin nella coalizione ha prodotto un cambio radicale delle posizioni. Non sapevano come giustificarlo. Prima hanno scritto che le bombe russe provocavano morti e feriti, non era finte come quelle intelligenti ma americane, poi si sono inventati quelle chimiche. La verità: la coalizione è alle porte di Mosul. Mentre scopriamo che l'attentatore sarebbe Salman Abedi, un cittadino britannico di 22 anni di origini libiche, nella patria dello Stato Islamico la coalizione anti-Isis, sotto la spinta russa, è finalmente arrivata al Califfato. La scaletta temporale delle visite di Donaldone testimonia però l'importanza che possiamo vantare. A Trump serviva la foto con il Santo..Padre come scudo mediatico. Gli altri sono comparse che vivono a Roma, per caso e fatalità entrambe piddine. Il G7 lo ospitiamo perchè possiamo vantare delle location uniche. L'unica visita strategica gli ha permesso di piangere, con mezza famiglia, contro il Muro più importante al Mondo. Rimane il conflitto tra culture confliggenti, lo dovrebbe ammettere anche Bergoglio, ma la Chiesa ha (anche) altri problemi.