mercoledì 31 maggio 2017

Le Fiabe

1,1 milioni di congressisti (+5,4%), 549 mila pernottamenti, oltre il 6% di eventi in più, 200 milioni di fatturato complessivo stimato per il territorio. Sono alcuni dei dati del congressuale in provincia di Rimini nel 2016. Dopo 4 anni di stop torna l’osservatorio sul settore elaborato dall’Università di Bologna e voluto dalla Camera di Commercio della Romagna e da Italian Exibition Group, che gestisce la fiera di Rimini. L’osservatorio (da dove?) ha riguardato sia la provincia di Rimini che quella di Forlì Cesena. La parte del leone nel 2016 l’ha fatta il territorio riminese con 1,1 milioni di congressisti sull’1,3 milioni totali. Dati in crescita per l’intero sistema provinciale riminese (a Forlì Cesena c’è calo del 3,5%), con stime ulteriormente in crescita per il 2017 (+4% di pubblico). Il palacongressi di Rimini contribuisce con 280 mila convegnisti, +8% sul 2015. 149 le manifestazioni ospitate, con un accreditamento importante nel settore della convegnistica medico scientifica. Buono l’appeal nazionale (85 eventi), meno quello internazionale (7 eventi), anche a causa del brand Italia, non così ben posizionato. Il presidente di IEG Lorenzo Cagnoni ha spiegato come l’Italia sia una cenerentola a livello internazionale. Se non ci fosse Rimini. Questo lo abbiamo aggiunto noi, in controtendenza rispetto ai dati agiografici che cozzano contro il comune sentire, vedere..incassare. Va così'. Non è solo colpa di una stampa locale ridotta al lumicino da Gnassi e..Cagnoni. Anche nel resto del paese i media assumono come droghe informative i dati istat sempre in costante aumento a botte di decimali. Non riesco a capire perchè con questi numeri da Aida alla fine sei costretto a dare in pegno la Conchiglia per pagare il debito. Possibile che tra gli iscritti alla corporazione giornalistica non ci sia nessuno in grado di fare una semplice domanda al Magnifico, senza essere..redarguito? Cagnoni presidente da soli 25 anni, rinnovabili come l'indomita energia, aggiunge con la naturale modestia che: la nostra realtà, già leader nel settore fieristico, può aggiungere il congressuale come ginseng. Per il momento ha dato solo un mutuo, difficile da onorare. Ci penseranno i medici e i dentisti che ci gratificano della loro presenza. Non è mancata una stilettata ai gufi e detrattori. Il pegno però non lo abbiamo dato noi. E' possibile dire che non credo che il congressuale "induca" per 200 milioni? Aggiunta alla favola del miliardo fieristico siamo davvero nel mondo delle fiabe per giornalini da bambini piddini. Se fosse così gli alberghi non litigherebbero i profughi da cooperativa a 35 euro più telefono, bici e abbigliamento casual.