mercoledì 24 maggio 2017

CS M5S BIM

Dopo le seriali presentazioni di kiklos e frecce tricolore, che paiono ormai unico vanto turistico di Bellaria, Ceccarelli si trova a rispondere sulla città, e incalzato dalle domande di un cittadino, arriva a dichiarazioni che per il nostro concetto di sviluppo a essere gentili, hanno dell’assurdo. Parla di commercio, delle saracinesche chiuse, dei locali sfitti, e rimanda le responsabilità a chi affitta, offrendo un'unica soluzione, aspettare che la crisi convinca i proprietari dei muri a calare i prezzi in modo che chi vuol far commercio sia invogliato dagli affitti bassi, ragionamento irresponsabile, l’affitto di un locale è poca cosa sulle economie di spesa di un attività, che si trova a pagare tasse servizi e contributi, per fare crescere il commercio nei viali, bisogna studiare un piano per lo sviluppo commerciale, che dia visibilità alle nostre vetrine, bisogna riportare la gente dentro i negozi, a Bellaria mancano i clienti non la volontà. Non va meglio quando si parla di recezione turistica, messi a confronto prezzi e strutture tra kiclos e 9 colli emerge la “problematica” di alberghi che danno i loro servizi a 25/30€ al giorno, e anche qui la risposta ci lascia sgomenti, secondo il Sindaco, non bisogna guardare a loro ma alle eccellenze (poche) che offrono i loro servizi a 100/200€, continua poi asserendo che chi si vende a poco abbassa il livello della città, usa frasi come “ci danneggiano” parole come “scadenti e inadeguati” e conclude dicendo che queste strutture passeranno vittime di una selezione naturale, che lasceranno posto e clienti a chi invece offre di più e creando un elite, le definisce “logiche da libero mercato”… Stupidaggini è dire poco, un cliente da 25€ a notte non andrà mai in un albergo da 100€, e in un mercato come il nostro che ci vede secondo i dati della regione fanalino di coda, ULTIMI nei comuni del rivierasco questa logica ci porterebbe solo a cadaveri sfitti di cemento destinati al degrado, i nostri sistemi di promozione turistica sono statici, non funzionano non producono aumenti significativi se non quelli che in questi anni hanno seguito le statistiche di mercato, il cliente elitario non lo si trova portando la piadina al colmar, e non si può lasciare indietro chi in questi anni non ha avuto la struttura o pari possibilità di investimento, peggio ancora sperare nell’estinzione di chi ha fatto scelte diverse prferendo in un piccolo mercato. Ammette finalmente la connessione tra alberghi e spiagge, “basta tenere i clienti in albergo, a mezzogiorno, mandiamoli a mangiare un insalata al mare”, certo e quante strutture possono ospitare le centinaia di miglia di turisti degli alberghi presenti solo nel lungomare, grazie al nostro inadatto piano spiaggia, se ne potrebbero ospitare per pranzo solo una minima parte, inoltre quale albergatore vorrebbe cedere ad senza ricavi una propria quota di mercato per arricchire i chioschi? A noi pare la conferma che si abbia l’intenzione di fondere alberghi con spiagge, che l’amministrazione prema per andare in questa direzione, vera ragione delle evidenze pubbliche, lo scalzare via chi gli è scomodo per ridurre a meno utenti le quote del mercato turistico, presumibilmente nell’ottica di gestione di quel mercato più elitario e più redditizio, in sintesi, perché mangiare in tre se ci si abbuffa di più in 2 aumentando ricavi e possibilità di investimento? Bisognerebbe invece far capire ai nostri cari amministratori che è la diversità a far crescere turismo e attività, dovremmo dare più scelte, più offerte, per rispondere a più domande possibili, diversificazione dei servizi e del commerci, nuove forme di turismo, legato al verde, alla mobilità, alla cultura, un rinnovo visibile della città. Il motivo delle loro scelte di sviluppo? A sentire loro, queste “strategie” di sviluppo non son una scelta politica ma l’unica soluzione ai danni realizzati da chi ha governato prima di loro, in otto anni di questa amministrazione, che cosa volevate mai risolvere? Infatti e colpa di Scenna se negli ultimi 2 anni abbiamo accolto i turisti con gli alberghi aperti e le spiagge chiuse, con ancora le dune di sabbia, con l’impossibilità di affittare gli ombrelloni ai turisti. Ecco cosa è emerso dalla serata di lunedì, quindi ci scuserete se abbiamo alzato i toni, ma non si può tacere di fronte a simili prospettive.