giovedì 18 maggio 2017

Comunicato Segreteria Generale CST UIL

La UIL della Provincia di Rimini da sempre si batte per una scuola libera, laica e con una gestione prevalentemente pubblica. Ci siamo battuti contro la delibera del Comune di Rimini che ha iniziato il processo di esternalizzazione dei servizi educativi della prima e seconda infanzia, arrivando da soli ad una denuncia per atteggiamento antisindacale davanti al Tribunale di Rimini. Questa vicenda ci preoccupa e non poco, perché la scelta sbagliata del Comune di Rimini potrebbe essere imitata anche da altre realtà del nostro territorio, iniziando così un declino pericolosissimo per la qualità del servizio educativo e scolastico della nostra Provincia. Per questo avevamo salutato con piacere la scelta, da anni operante, in alcuni Comuni, come quello di Riccione, che negli ultimi anni ha sempre confermato la priorità per una gestione diretta e quindi pubblica di questi servizi, assumendo a tempo indeterminato il personale precario ( scelta che invece il Comune di Rimini non ha fatto), quindi riconfermando e preservando le nostre scuole, fiore all’occhiello delle nostre comunità. La nostra Regione, il nostro territorio si sono sempre caratterizzati per essere all’avanguardia per quantità e qualità dell’offerta scolastica 0/6 anni; Quantità I servizi di asili nido e scuola per l infanzia hanno, nel tempo, raggiunto una diffusione ampia, non riscontrabile nelle regioni vicine; Qualità La ricerca della qualità è stata una costante nel tempo, favorita dalla gestione diretta del servizio da parte degli Enti Locali, molto marcata nell’Emilia ma di buona presenza anche in Romagna, col ruolo di coordinamento ed indirizzo sempre svolto dalla regione. Oggi purtroppo c’è una inversione di tendenza nel Comune capoluogo, sembra che ci sia negli amministratori la convinzione che l’investimento in questi servizi non paghi più; niente di più sbagliato. Una società civile si misura sulla qualità dei propri servizi, abbandonare il servizio scolastico 0-6 in mani quasi esclusivamente private toglie l’interesse generale e lo sostituisce con la ricerca del profitto che è legittimo per i privati ma che non può essere l’obbiettivo primario delle Nostre istituzioni. La qualità elevatissima del servizio scolastico pubblico è il frutto dell’impegno, del lavoro quotidiano degli operatori, degli educatori, degli insegnanti e degli ausiliari e Noi non permetteremo che per un presunto risparmio economico, e sottolineiamo presunto, si butti a mare questo patrimonio di professionalità costruito in decenni di impegno professionale dei lavoratori del settore da Bellaria a Cattolica“.  
Giuseppina Morolli Segretaria Generale CST UIL