mercoledì 30 dicembre 2020

Vaccino AntiCovid

TRA “IGNORANTEZZA” E DISONESTA' INTELLETTUALE, PASSANDO PER LA BARBARIE DELL'OBBLIGATORIETA'
Doveroso chiarire subito che non si intende mettere in scena una arringa pro-vax o no-vax, ma che è ferma intenzione difendere la realtà oggettiva, che in questi giorni in troppi stanno mistificando, giocando, in precario e pericoloso equilibrio, con il vero ed il verosimile. Il vaccino è un farmaco, e, come tutti i farmaci, il suo uso potrebbe avere effetti collaterali, reazioni avverse, ecc ecc. Questo perchè se un farmaco, o comunque il principio attivo di un farmaco, nel contesto delle inanimate strumentazioni dei laboratori dove si pratica la sperimentazione, si comporta in modo rigorosamente scientifico, quando il farmaco, e quindi il suo principio attivo, viene introdotto in un organismo vivente, il risultato potrebbe non essere più quello rigorosamente scientifico mostrato in laboratorio; perchè? Perchè l'organismo vivente, purtroppo o per fortuna, fa la differenza. Perchè l'organismo vivente è la variabile indipendente che può alterare, a volte profondamente, i risultati comprovati dei farmaci, che può sovvertire le aspettative in merito alle reazioni ai farmaci. Perchè ogni organismo vivente, pur aderendo ai valori e ai parametri vitali generali della specie cui appartiene, ha una sua propria fisiologia, una sua propria sensibilità e una sua propria soglia di tolleranza. Introducendo un farmaco, sempre si interviene nella fisiologia di un organismo, e ciò potrebbe avere conseguenze inaspettate, alle volte anche drammatiche. Pertanto, nessun farmaco va mai assunto, consigliato e prescritto con leggerezza, nessun farmaco va mai assunto se non necessario. Dunque, un farmaco si assume se necessita; ma la necessità del farmaco di chi è? E' personale, è ovvio. Se ho una cefalea (mal di testa) assumo un analgesico. Se il mio vicino di casa ha una cefalea, certo non assumo io un analgesico. Come dire : ognuno pensa ai malanni di salute suoi. Così è. L'assunzione di un farmaco è uno tra gli atti più personali ed egoistici che possano esistere. L'assunzione di un vaccino è un atto personale ed egoistico: il vaccino immunizza chi lo assume, non il suo vicino di casa. L'aspettativa in merito alla terapia vaccinale è che chi si vaccina non si ammali, non sviluppi la malattia, oppure che sviluppi la malattia in forma lieve, assolutamente clinicamente controllabile. Chi si vaccina può essere contagiato, ma non svilupperà la malattia, o la svilupperà in forma lieve, e può a sua volta essere vettore del contagio, può contagiare. Perciò, tutti coloro (personale sanitario compreso) che in questi giorni hanno parlato di dovere di vaccinarsi come gesto d'amore verso il prossimo, come atto di altruismo e generosità, bene farebbero a fare un bagno nella realtà. Ho ascoltato oggi una infermiera dire che è felice perchè finalmente, dopo la sua vaccinazione, potrà riabbracciare e baciare i suoi nonni. Ma brava! Dopo la vaccinazione lei è immune, i nonni ancora no, e, magari, da portatrice sana di virus, potrebbe contagiarli. Ottimo. Ma quale gesto d'amore verso il prossimo? ma quale atto d'altruismo? ma quale generosità? Ci si vaccina per tutelare se stessi, per tutelare il proprio organismo, non l'organismo altrui. Chi si vaccina non si ammala. Chi si vaccina può essere vettore virale. Questo è. Chi trae vantaggio dalle vaccinazioni, oltre i singoli individui? I servizi sanitari nazionali, che avendo cittadini sani (seppur contagiati) non devono più sostenere i costi delle cure (o li sostengono in misura minore) e delle degenze nelle strutture sanitarie. Tuttavia, nonostante i benefici economici per le casse nazionali, l'obbligatorietà vaccinale nazionale è incivile. Se è vero che la vaccinazione è un atto personale ed egoistico, se è vero che ci si vaccina per se stessi e non per il prossimo, in questo principio è insita l'insussistenza della tutela della collettività per giustificare l'obbligatorietà della terapia vaccinale sulla popolazione, ed è altrettanto insita l'insussistenza della cosiddetta “patente d'immunità”, che oltre che immotivata è anche fortemente discriminatoria e lesiva della privacy. L'articolo 32 della Costituzione sancisce il diritto alla salute, sancisce che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, e che comunque la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona. In una nazione civile ad ogni cittadino dovrebbe essere concessa la libertà di scegliere il trattamento sanitario, ogni cittadino dovrebbe avere la libertà di scegliere per se stesso se essere pro-vax o no-vax. Il diritto di ogni singolo individuo di decidere per se stesso (per il bene o per il male) è inviolabile. Nella violazione o nel rispetto di questo diritto sta la differenza tra la barbarie e la civiltà di una società e del suo Stato. 

Milena Montebelli