lunedì 7 dicembre 2020

Il Natale dei Duri

Lia Celi, ottima giornalista, scesa a Rimini, non sembra appartenere al branco delle sardine informative. E' approdata a Chiamami Melucci, occupandosi dei temi generali e tentando di dare alla politica del governo una immagine sopportabile. Ho letto il suo articolo, sulla diversità di questo Natale, con la nascita anticipata del futuro Creatore. Lo ha definito brillantemente, il Natale dei Duri, termine coniato dai Blues Brothers. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Cara Celi, sono nove mesi che Giuseppi ci sta massacrando con pallonate di balle. Posso accreditarlo alla vostra fazione? A dire il vero sembrava uno spot leggermente hard. Ci avviciniamo allo scenario attuale. La giornalista è arrivata a Rimini, in previsione di una campagna elettorale diversa dalle altre, nemmeno iniziate dall'opposizione, arresa al primo contatto. Eppure l'intramontabile Gioenzo Renzi contro tutti, prese una confortante percentuale. Da soli, caro Gioenzo non si vince, con Mio si. Lia Celi usa però il vocabolario della stampa e propaganda piddina. Un tentativo, ormai agli sgoccioli, per giustificare la clausura imposta ai cittadini. L'uso spregiudicato dei contagi e morti, è la copertura ufficiale. Il terrore nasconde i pericoli sociali e le conseguenze per questo governo. I più incazzati sono i piddini, padroni (anche) di Rai 3 da cui, si capisce, lei proviene. Come fate a sopportare il grillismo spregiudicato? Il suo Natale, che condivido, nella (mia) intemerata difesa del razionalismo, nasconde il fallimento della Città, Sarebbe ancora sopportabile se non accompagnasse anche quello del nostro Paese. Buon Natale..duro.