venerdì 11 dicembre 2020

Gnassi&Conte

Perchè questo paragone quasi blasfemo ma veritiero? Sono ambedue frutto della debolezza politica, a Rimini come a Roma. Gnassi ha una formazione che avrebbe permesso, in tempi renziani, di andare oltre i confini violati della ex capitale turistica, diventata luogo di rifugio e ristoro della mondezza sociale. Abbiamo introitato di tutto. Siamo stati i primi ad osservare le timide invasioni dei senegalesi che facevano della spiaggia un mercatino folcloristico. Diventato un business sono arrivati i professionisti. Si vende di tutto dall'hashish nascosto nei tappeti, alle borse meglio di quelle originali di Vuitton, care alla Paladino, la signora con la palestra sempre aperta. Queste Jene, perchè non assaltano Gigetto, truccato come Renato Zero? Siamo un'enorme centro di accoglienza per cooperative che lucrano e preti che fremono. Prima gli italiani? Non facciamo ridere. Il presidente del Consiglio ha innervosito tutti con la sua decisione di affidare a sei manager la gestione del Recovery Fund, e anche il ruolo dei ministri Gualtieri e Patuanelli, percepiti dai partiti della maggioranza come troppo vicini al premier, crea malumori. Repubblica ha acceso la sirena del pericolo. Saranno costretti a tornare alla caccia di Salvini al Papeete, sempre non facciano i bandi. Non vorrete mica andare a libere elezioni non truccabili con i postini? Abbiamo già un vantaggio con Mio su tutti. Il Pd per una volta sembra l'immagine del centrodestra. Non sa in quale parrocchia andare a pescare. Il ribaltone è pronto. La cosiddetta società civile ci penserà prima di consegnarsi nelle mani di un partito destinato all'opposizione nazionale e perpetua. Su quella locale sto diventando fiducioso. Possono rimanere con le pale in mezzo all'uscio. Sembra siano arrivati i nuovi amici del mattone Pd. Sparita tutta l'imprenditoria, con i naturali legami, sembra sia arrivato il pigliatutto. Funelli è ancora una potenza? Gli assembramenti sono pericolosi non le...