domenica 6 dicembre 2020

La Differenza

Chiamami Melucci, che accendo le luci, non si smentisce. Il blog è diretto (politicamente) dal personaggio più discusso della politica riminese, per le sette/otto vite che ha saputo riempire sempre come protagonista. Ha lanciato, per primo, la Petitti, unica donna della sua scuderia, ma già insignita di onorificenze regionali non trascurabili e cumulabili (volendo) con il reddito acqueo del compagno, Tonino Bernabè. Ieri pomeriggio, prima a Riccione, si sono accese le luci natalizie nello sperduto Viale Ceccarini, incredibilmente pieno di cittadini. Alcuni intervistati hanno ammesso di essere  riminesi. Indizio di reato. Il cronista, per non sbagliare, era andato pesante, evocando "interventi" contro gli assembramenti. Simil paratie? Neanche a farlo apposta, a Rimini, nella Piazza del Principe, sotto le finestre che governano la stampa e la propaganda, si è svolta una analoga cerimonia. Dicono i presenti, molto più partecipata con civivo, garantiti e gente ancora indecisa sul voto. Il gioco (felliniano) delle luci è stupendo, lo ha confermato anche il Teatro, commentando con il Castello e non avendo un ca..da fare. I presenti erano molto, molto, molto più numerosi che a Riccione, ma qui vige una strano diritto perdonista, spesso negazionista dei reati. Quando va male prescrive. Il giornalista (?) del blog melucciano, ha dovuto ammettere che a Riccione Tosi erano tutti mascherati ma nella foto (carognesca) sembravano facessero una ammucchiata. Le immagini riminesi erano, naturalmente, consone all'avvenimento, mancava la Lisi. 
PS Anche oggi Chiamami Melucci ci ridà con gli assembramenti...riccionesi. Lucio Paesani lo ha spaventato. Ha ragione, con la sua protetta, perdono sicuramente.