martedì 22 dicembre 2020

Le Idi di Marzo

Lucio Paesani rischia veramente di guastare i sonni del vecchio zio Melucciov e quelli di tutta la bella kompagnia che già si stava organizzando per gestire la città per i prossimi 10 anni. Finalmente giungeva il momento di chiudere la parentesi del Principe Niassi che sarà ben presto dimenticato e relegato così nudamente e crudamente al suo amato Borgo dei ristoranti. Dopo due legislature giocate a creare una fatua ed illusoria Gnassi City, ora giungeva il momento di costruire una solida, affaristica e “facilitata” Meluccigrad. A questo punto si inserisce la “variabile” Paesani. La dimostrazione che faccia sul serio l’abbiamo vista quando ha avuto la sfrontatezza di toccare uno dei “santuari” del Partitone: la Fiera, regno incontrastato del potente faraone TutanKagnon. Indagare e rischiare di scoperchiare il vaso di pandora delle Società collegate alla Fiera è una attività pericolosissima, passibile del reato di “lesa maestà”. Si potrebbe incrinare tutto quel castello di carta, fatto di luci e di proclami, di lustrini e parate di potenti, ma anche di debiti più o meno appalesati. Da questo mondo si sono tenute alla larga le forze di opposizione da “operetta”. In cambio di silenzi ed omissioni hanno barattato posti ed incarichi in Parlamento, in Regione, nelle Presidenze e nei c.d.a. delle varie collegate e partecipate, nonché sfolgoranti carriere nelle varie banche e nel Comune. Sui Grillini da “copia ed incolla” alla Croatti e della “parità di genere” desaparecida, stendiamo un pietoso velo. Ora Paesani rischia di dovere affrontare nel lungo cammino che lo porterà molto probabilmente a vincere le elezioni e diventare il nuovo Sindaco di Rimini, una difficile battaglia di logoramento fatta di “si dice” e colpi bassi. Melucciov e compagnia faranno di tutto, una volta che vedranno fallire il solito giochino di lusingare l’avversario”, trasformando Rimini in una nuova Stalingrado. Urleranno ai quattro venti e alla Curia che la Città è insidiata dall’ombra oscura di una destra fascista. Insomma ricorreranno al vecchio trucco proprio della “Sinistra di lotta e di governo” di creare “un nemico ad hoc”. Useranno ogni mezzuccio per non farsi scappare l’osso, già saldamente tra i denti grazie all’elezione di Emma Petitova, che già sognavano “Zarina” sul trono del “nostro” Palazzo Garampi o del Podestà. Insomma la questione sembra che s’ingrossi e che Paesani non sia il solito personaggetto che si squaglia al primo alito di vento. Viste le premesse, da qui alle urne ne vedremo delle belle…
P.S. Caro Lucio, guardati dalle “Idi di Marzo”… dai nemici mi guardo io, ma dagli “amici” mi guardi Iddio. 
Don Camillo