Lucio Paesani rischia veramente di guastare i sonni del vecchio
zio Melucciov e quelli di tutta la bella kompagnia che già si stava
organizzando per gestire la città per i prossimi 10 anni.
Finalmente giungeva il momento di chiudere la parentesi del
Principe Niassi che sarà ben presto dimenticato e relegato così
nudamente e crudamente al suo amato Borgo dei ristoranti. Dopo
due legislature giocate a creare una fatua ed illusoria Gnassi City,
ora giungeva il momento di costruire una solida, affaristica e
“facilitata” Meluccigrad. A questo punto si inserisce la
“variabile” Paesani. La dimostrazione che faccia sul serio
l’abbiamo vista quando ha avuto la sfrontatezza di toccare uno dei
“santuari” del Partitone: la Fiera, regno incontrastato del potente
faraone TutanKagnon. Indagare e rischiare di scoperchiare il vaso
di pandora delle Società collegate alla Fiera è una attività
pericolosissima, passibile del reato di “lesa maestà”. Si potrebbe
incrinare tutto quel castello di carta, fatto di luci e di proclami, di
lustrini e parate di potenti, ma anche di debiti più o meno
appalesati. Da questo mondo si sono tenute alla larga le forze
di opposizione da “operetta”. In cambio di silenzi ed omissioni
hanno barattato posti ed incarichi in Parlamento, in Regione, nelle
Presidenze e nei c.d.a. delle varie collegate e partecipate, nonché
sfolgoranti carriere nelle varie banche e nel Comune. Sui Grillini
da “copia ed incolla” alla Croatti e della “parità di genere”
desaparecida, stendiamo un pietoso velo. Ora Paesani rischia di
dovere affrontare nel lungo cammino che lo porterà molto
probabilmente a vincere le elezioni e diventare il nuovo Sindaco di
Rimini, una difficile battaglia di logoramento fatta di “si dice” e
colpi bassi. Melucciov e compagnia faranno di tutto, una volta che
vedranno fallire il solito giochino di lusingare l’avversario”, trasformando Rimini in una nuova
Stalingrado. Urleranno ai quattro venti e alla Curia che la Città è
insidiata dall’ombra oscura di una destra fascista. Insomma
ricorreranno al vecchio trucco proprio della “Sinistra di
lotta e di governo” di creare “un nemico ad hoc”. Useranno ogni
mezzuccio per non farsi scappare l’osso, già
saldamente tra i denti grazie all’elezione di Emma Petitova, che
già sognavano “Zarina” sul trono del “nostro” Palazzo Garampi o
del Podestà. Insomma la questione sembra che s’ingrossi e che
Paesani non sia il solito personaggetto che si squaglia al primo
alito di vento. Viste le premesse, da qui alle urne ne vedremo
delle belle…P.S.
Caro Lucio, guardati dalle “Idi di Marzo”… dai nemici mi guardo
io, ma dagli “amici” mi guardi Iddio.
Don Camillo