martedì 8 dicembre 2020

Rimini Vs Riccione

La guerra degli assembramenti "truccati" è l'ultima (?) pagina della natalizia guerriglia tra due località distanti politicamente, ma unite dalla più grande stronzata del dopoguerra, su pista protetta dal Pd. Sempre molto dopo il Palas. Gli eredi del Pci, quasi tutti illegittimi, non hanno capito che Riccione ha assunto diversità che l'ortodosso partito aveva intuito nei Cenni e Pierani. Quella dirimente è l'indipendenza dalla Città di Gnassi, capoluogo di un partito senza speranze. Il regno di Andrea è dovuto a piccole figure intercambiabili, sudditi e servi, ingaggiati con qualche poltroncina. Il turismo, settore primario, ha segnalato l'abissale distanza a favore della Perla. Difficile da digerire, a pranzo, da un Barnabè passato al nemico. La distanza era meno accertabile, ai tempi di Imola che aveva mantenuto la sua indipendenza. Masini e Pironi si sono arresi al partito riminese, senza combattere. Cosa poteva strologare, per rispondere, il Pd di Melucci? Contare le persone ammassate con una fotografia truffaldina. La conta dovrebbe valere sempre, nei mercati, bar, vie dello struscio e shopping, supermercati, giri d'italia, pagliacciate mediatiche od alberi a comando elettrico. Solo il Metromare è sicuro. Invece la stampa e propaganda è tutta vergognosamente da una parte. Ho letto cose disgustose. Rimini era un assembramento totale. Dopo settimane e mesi di clausura, perfino suorine credenti fanno la ola. La battaglia dichiarata dall'ammiraglia informativa, compilata a pranzo, è la prova evidente della pochezza piddina. Gnassi in questo guazzo si eleva. Le critiche riminesi non fanno altro che rinsaldare la figura della Tosi, sindaca riccionese. Non ha rivali se non bannatori di professione. Hanno imparato questo con qualche anno d'opposizione. Figuriamoci tra venti anni cosa inventeranno. Il Pd ha affidato la sopravvivenza ad una logica di potere. Per trovare qualche testa pensante devi ricorrere all'archivio. Sono tutti yes sir. Il detonatore è l'aggressione con il Trc. Una volgare linea che ha deturpato inutilmente il territorio. Santi è la tipica espressione della classe politica rimasta. L'obbedisco è la sua fortuna. La messa in discussione del format legato alle Notti Rosa, benedette dalla Rinaldis, ha portato ad una presa di distanza dal turismo visto da Gnassi. Un modello riminese da tenere alla larga. L'uscita dalle partecipate, l'attacco (finalmente) al dominio imperiale di Hera, diventata una corrente politica, Agli occhi dei riminesi non iscritti ai civivo, garantiti dalle tessere universitarie, sanitarie, fieristiche, congressuali e ..partecipate, quello riccionese è un modello politico da imitare. Liberare Rimini da questa zavorra che ci sta affondando è un imperativo non solo Mio. Il Capoluogo che fallisce con le sue colonie e pacchi marini, finirà per intaccare anche le vostre fortune. Occorre un ponte di salvezza comune, allargato alle altre città che pensano, come Misano e Cattolica, di essere già vaccinate. Il Pd è diventato pericoloso, l'unione con i grillini lo ha reso "positivo". Va messo in quarantena per sempre. Iniziamo con Lucio, da maggio od anche settembre. Hanno imboccato la discesa per sempre. 
PS Foto: Un mio idolo, non voluto da Paratici, altro inadatto.