martedì 1 dicembre 2020

Per non dimenticare

Il Triangolone. Difficile farlo, se eserciti la funzione del primo cittadino, aiutato da eccelsi personaggi che passano dal bilancio allo sport con gli stessi risultati. Lucio Paesani ha regalato una "pettinata" a Brasini, con il gaudio di mezza giunta invidiosa. Sembra di sparare in presenza di una bandiera bianca. Torno al Triangolone, l'ultimo buco nero lasciato alla città in miseria, ma con un Teatro "rifatto" come Madonna. L' assessore Baschetti, a cui concessero lo stesso trattamento sperimentato con il sottoscritto, 
iniziò il percorso, 15 anni fa, con un intervento, sulla riva opposta del canale, riguardante mercato ittico, cantieri navali e meccanici. Era già una bozza di progetto concordato con i concessionari del Triangolone. Arrivò Melucci, diede tutto alla Coop Sette, non nuova nel settore immobiliare riminese, con successi e fallimenti. Era una cooperativa, anzi La Coop. La proposta, come spesso è successo a Chiamami Città, rispondo io, non ebbe seguito. Intanto era entrato in campo e mattoni, Gnassi, il nuovo sindaco. Assieme a Paesani, si lui, diede vita al famoso progetto dei "Tamburelli", 4/5 palazzotti in forma circolare. Rotonde di cemento. L'idea non piaceva a tutti i concessionari del Triangolone, piano piano, per varie ragioni, soprattutto finanziarie, sparì, finendo con l'essere rinnegata. Iniziarono i ricorsi. Uno stallo operativo a cui seguì una forte azione amministrativa di controllo che coinvolse tutte le concessioni. Riduzione di infrastrutture e demolizioni...per caso. Area abbandonata e degradata, ricorda altri successi. Il Sindaco che incassa solo applausi. lasciando ai Morollini i tamponi, non voleva assumere la responsabilità dell'ennesimo buco..progettuale. Usa il bastone e la carota. Il blog ciellino ha dato notizie difficili da interpretare, più veritiero Melucci nel suo Chiamami, mette nomi e cognomi dei concessionari che hanno fatto ricorso al Tar. Il Comune resiste. Il Carlino sembra (finalmente) interessato alla vicenda, dirà che è pronto un tavolo apparecchiato per il confronto. Gli imprenditori, con la sfiga di operare a Rimini, il 31 dicembre dovrebbero portare via baracche e burattini. Prima delle 22. Per oggi ci lasciamo qui. Vi terremo aggiornati. Se volete credere alle favole demaniali, leggete gli altri.