domenica 27 dicembre 2020

Lettera alla Befana

Si vede che Lucio Paesani ha scompigliato i calcoli a zio Melucciov. Infatti in attesa della grande battaglia campale di primavera, il vecchio maresciallo ha ordinato ai suoi ascari di stuzzicare il nemico. Il “Piccadero” e il fromboliere Giuseppi nostrano (della gens Chicchiana buoni a destra e a sinistra), ormai vecchie cariatidi della sinistra extra parlamentare che nel tempo sono arrivati a vestire il doppio petto, si sono scatenati per “sputtanare” Lucio. Insomma hanno intrapreso la solita solfa del dileggio personale del nemico. L'atteggiamento di chi fa caso alla pagliuzza e trascura, come del resto fanno la stampa e le tv locali, la trave ficcata negli occhi di chi governa Rimini da 70 anni. Nando proviene da quella “intellighenzia” di sinistra che i manuali del partitone individuavano sotto la voce “intellettuali organici”. Sono quelli che, mentre i compagni, quelli con i calli alle mani, quelli che veramente credevano in Marx e sognavano anche qui il Paese del Socialismo, quelli che montavano i tubi Innocenti alle Feste dell’Unità e si impestavano di fumo delle salsicce che sfrigolavano così nudamente e crudamente sulla graticola, saltabeccavano allegramente con i vari “potenti invitati di turno”, limitandosi a scrivere i discorsi come del resto hanno fatto Bronzetti e Funelli al Princes Niassi per dieci anni. I nostri nonni fulgidamente ricordano Nando, il Piccadero, quando in testa ai cortei studenteschi, con indosso l’eskimo verde, incitava all’occupazione di scuole e fabbriche, secondo lo slogan ”consiglio di fabbrica e auto gestione, facciamo pagare la crisi al padrone”. Siccome i ruoli si sono invertiti e i “padroni” sono proprio coloro che urlavano 50 anni fa questi slogans, ora che vestono di cachemire e a sinistra hanno, per motivi anatomici solo il “Cuore”, ma il portafoglio ben gonfio e stretto a destra, vivono uno stato confusionale. Sperano che i compagni veri, quelli dei tubi Innocenti, non si accorgano della fregatura e non li mandino definitivamente nel… In questi anni il Partitone ha sempre riservato al Piccadero un posticino o un incarico per arrotondare le entrate (ricordiamo solo per rinfrescare la memoria, quella, benedetta dalla Curia, consistente nel “posticino” nel cda della gloriosa Carim, prima di essere svenduta ai Francesi alla faccia dei piccoli azionisti). Penna acuta e pungente, come abbiamo detto, si è sempre cimentato nella nobile arte dello “sputtanamento” dell’avversario, attraverso terribili ed ironici pamphlet, sfoggiando sulla paffuta e barbuta faccina, quel sorrisetto beffardo e l’occhietto birichino, come a dire: “Vedete? Sono il più bravo ed intelligente di tutti. Guai a chi mi capita a tiro di biro”. Così diligentemente ha scritto su Chiamami Città, quando era al servizio dell’altro ex potente del PCI, il famoso ed ormai quasi dimenticato Salvatore Bugli, anche lui uomo furbo, buono per tutte le stagioni e per ogni ruolo ed incarico. Purtroppo, in preda al delirio di onnipotenza, portò la CNA di Rimini a naufragare contro gli scogli di un mare di debiti, senza che il nostro Nando dicesse o si accorgesse di alcunché. Del resto scrivere a comando non implica il pensare troppo. Ora la sua “letterina” comparsa chissà come, chissà perché, su Chiamami Mel luci della Città di Rimini, serve per preparare il terreno e tirare la volata alla “Zarina” Emma Petitova, la più accreditata per battere il “fascista” Paesani (che non dimentichiamo sostenne per ben due volte la candidatura a sindaco del Principe Niassi… ma si vede che quella volta era “meno fascista”). Comunque il nostro “opinionista organico”, ha sempre sofferto il confronto con l’altro Nando, l’ex sindaco di Bellaria, più bello e più elegante di lui… ma cosa vuoi, dalla vita e dal Partitone non si può avere tutto. Concludendo caro Lucio, preparati. Da qui alle elezioni di “piccardate” e colpi bassi ne riceverai tante. Siamo solo all’inizio, forza e coraggio! 
 Don Camillo