sabato 19 dicembre 2020

La Barbara di Governo

Prima della fine degli innumerevoli incontri, destinati a rafforzare un governo incapace e traballante, uno dei ministri, sindaco, governatore, sindacalista d'arredo, corre dalla Barbara D'Urso ad annunciare, per primo, cosa non hanno deciso. E' una consuetudine, dovuta alla regia di Casalino quello che si pone sempre ad una certa distanza dall'avvocato, conosciuto dall'amico (avvocato) Di Grazia. Mi fido delle sue preziose consuetudini..vaticane. Mi permetto però di avvertirlo, avendo frequentato il grlllismo, non ancora da operetta, prima di lui, che, in ogni caso nella graduatoria della piattaforma viene prima Ghinelli. Lo so che non c'è paragone, ma in quella bolgia infernale, destinata alla svendita, funziona così. Francamente mi sembra sprecato. Gigetto e Giuseppi nella versione comica dei Due Re Magi, portano al libico il dono per la liberazione (natalizia) dei pescatori. Oltre all'incenso e mirra ci sarà sicuramente il sacco che ha permesso di liberare operatrici della solidarietà e perfino quella simpatica ragazza convertita all'islam. Difficile cadere più in basso. Cosa sarebbe successo se fossero stati (pescatori) inglesi o francesi? Li avrebbero riportati con il pesce e ringraziato per la scelta della località. Una buffonata mediatica. Chiamami Melucci sembra il NYT per la serietà e precisione dei racconti. Il leader di Italia Viva, l'innominabile, alza continuamente la posta, pensa a distruggere e forse costruire. Sappiamo con certezza che sarà un Natale di me..o peggio. Il Corriere della Sera ha un giornalista che dicono indovini sempre cosa "farebbe" il Presidente della Repubblica. L'opzione elezioni è sparita dal mazzo della carte da scegliere? Eppure Obama Biden è stato eletto (?) quasi regolarmente in piena pandemia. Poteva venire meglio ma la democrazia dice così, forse anche la scheda. L'unico contento è Travaglio. Mostra un affetto per Giuseppi che fa ingelosire il regista di governo. Solo due giornali, non allineati come il Carlino, scrivono che è partito il conto alla rovescia per il governo. Draghi passeggia nervosamente per Roma, sempre più bella e sporca. Quest'anno l'albero della Raggi è meglio di quello di Gnassi ed è un successo. Termino incitando Lucio Paesani ad andare avanti. Non ha problemi e nemmeno paure. Il mondo che rappresenta è quello di Rimini. Una strana città, passata dagli altari della capitale, ai bassifondi dell'insicurezza. Il sunto di dieci anni coperti dal Principe. E' ora di cambiare. Difficile fare ciclopedonali peggiori.