martedì 15 dicembre 2020

La Parità di Genere..Dipende

Il vecchio Melucciov ha diramato dalle potenti antenne dell’Eiar locale un ordine imperativo per tutti: trattare con dignitosa indifferenza il fatto del proditorio attacco (dicansi ceffone), smollato sul volto della moglie di Paesani. Lucio per ben due volte ha avuto la sfacciataggine di parlare dalla piazza Cavour sotto del finestre del Principe/Alcalde (ancora per poco) per avanzare la propria candidatura in vista delle prossime elezioni amministrative di Rimini. Questi atti non autorizzati, rischiano di rompere il giocattolino degli accordi sottobanco tra la destra e la sinistra nostrana: la prima per farla desistere da ogni velleità di vittoria presentando i soliti, triti e ritriti Gioenzo Renzi o Marzio Pecci, la seconda per concedere alla prima qualche posticino di rilievo negli Enti di secondo grado. Alla disposizione hanno prontamente ubbidito le “potenti” ammiraglie dell’informazione locale, nessuna esclusa. Il Partitone non deve mostrare il fianco alle bieche provocazioni politiche, orchestrate ad arte dalle forze “fassiste”, atlantiche, reazionarie e guerrafondaie che tutti ben conosciamo. La pulzella preferita da Melucciov, la Petite Emma’, già impiegata un tempo lontano alla “Casa delle donne” della “Lella”, che già una volta si era defilata assieme a tutta la compagnia delle “donne democratiche” e dell’Azione Cattolica dal difendere la categoria dall’attacco sessista sferrato dal kompagno Funelli nei confronti della kompagna consigliera Nadia Rossi, anche questa volta hanno scelto di rinchiudersi in un dignitoso quanto sconcertante silenzio. Insomma tutto come da copione. Le aggressioni alle donne non sono tutte uguali. Quando la violenza di genere è da sinistra a destra si può chiudere un occhio. Mentre è intollerabile quando succede il contrario. Insomma vale la regola delle “tre simmie”, che non vedono, non sentono e non parlano a comando. Come candidata a Sindaco il suo silenzio risuona greve come quello di una campana. Un campanello d’allarme che ci dovrebbe aprire gli occhi sulla formazione mentale e culturale della neo sinistra. Sono ragazzate da perdonare perché tutti possono sbagliare … o quasi tutti. Altrimenti i vari centri sociali e le varie Case Madiba già si sarebbero schierate con megafoni e striscioni per stigmatizzare ed arginare la “provocazione fasista”… l’attacco alle donne e all’ordine democratico. Ricordiamo la brutta figura fatta quando seguendo una ricostruzione fantasiosa immaginata da una donna di origine africana, si è imbastito un processo di piazza ai danni di un ristoratore di Viserba, reo secondo la signora, di avere salutato romanamente una bottiglia di vino. Forse bisognerebbe che Melucciov accompagnasse i “giovani” capi del partito, ormai più vicini ai 50 che ai 40 anni, ad un corso di aggiornamento da tenersi presso la sua amata scuola di partito “ Le Frattocchie” di Roma. Tutti lo ricordano quando prima di vestire la grisaglia e i pantaloni con la piega, urlava e inneggiava con “l’eskimo innocente “ e il fazzoletto rosso al collo a Mao, a Stalin e al Che Guevara. E quanta fatica fatta per imparare a memoria i dati sulla produzione dell’economia pesante della sognata Unione Sovietica per farsi ben volere da Brezhnev, ma soprattutto dai fratelli Chicchi che in quegli anni regnavano beatamente uno da destra e l’altro da sinistra, sulla ridente città di Rimini… ora Rimining 
 Don Camillo