martedì 1 dicembre 2020

Il Saltimbanco

Il Saltimbanco più famoso, con largo merito, è Gigetto di Avellino, nella veste, per noi, ingrata di ministro degli esteri in un paese da sempre soggiogato dagli States e Germania. Ha incontrato Massimo D'Alema, una delle controverse figure della sinistra. Al cospetto il Baffetto è un gigante del vino. Sono scesi a Zingaretti, rimasto agli spritz. Gigetto si sta muovendo come un nanetto alla ricerca del riparo europeo. I grillini non li vuole nessuno, hanno capito che è un affitto temporaneo, sono destinati allo sfratto elettorale. Prima avviene meglio si chiarirà la tela politica. Il Banana di Vivendi è stato frenato dalla Meloni e Salvini, nel suo orgasmo, ormai parlamentare, voleva essere, come da antico patto, il solo a donare i voti a Giuseppi, Li hanno mescolati con quelli di tutto il cdx. Le televisioni del Cavaliere sono scatenate, spudoratamente attaccate al tubo della salvezza. Non raccontano le ragioni dell'ennesimo soccorso con scambio. Brunetta è il Giuda perfetto. Enorme intelligenza, con tanta malvagità, rinchiusa in poco spazio. Gigetto, il presunto capo politico della mandria in transumanza verso i lidi del socialismo europeo, ha chiesto al Baffetto, il pass per entrare. Hanno ormai visitato tutte le toilettes di Bruxelles. Il M5S, nelle miriadi di atti improntati alla massima coerenza, ha votato la Ursula. Qualcuno ha titolato che Gigetto sarebbe passato da Almirante a Berlinguer. Un rumoroso boato si è sollevato dai cimiteri della vera politica. Lui è frutto della misera passerella da Grillo a ...Crimi. 
PS Croatti copia incolla diligentemente. Servizio ben remunerato