venerdì 25 dicembre 2020

Il Natale di Piccari

Sono un debitore di Nando Piccari. Ne gioco ne politico. Fu l'unico " comunista" che mi telefonò la sera della mia liberazione dalla Dozza, noto ristorante bolognese. Ho letto la sua letterina a Babbo Natale nei panni di Lucio Paesani, pubblicata, per caso, da Chiamami Melucci. Confermo la mia opinione: la ventilata candidatura di Lucio sta guastando le feste del Pd. Se fosse stato uno dei soliti Gioenzo, Gentilini o personaggi vocati a perdere, con onore, la penna di Nando si sarebbe rivolta a..Salvini. Per lui ed  altri, gli ironici insulti, politicamente corretti, sono la risposta doverosa al segretario del maggiore partito italiano. Non ti ricorda niente compagno Piccari? Quando consegnavo, con l'Unità, anche i volantini della Sirenetta, il dancing della casa del popolo a Viserba, che "manteneva" da sola mezza federazione, molti li rifiutavano, pubblicità comunista. Questa è la politica dopo dieci anni di Gnassi? Non è auspicabile un salto di qualità nel confronto? Oppure pensate di compiere una passeggiata sui Lungomari, avendo distrutto il Centro? Caro Nando la tua letterina ironica (?) è una, spero involontaria, offesa ai tanti cittadini che chiudono attività, speranze, lavoro, quelli che Paesani rappresenta, gli stessi che avete adulato con promesse bugiarde. Questa è la lettera da scrivere, ma forse a te Nando, questo non hai mai fregato un ca.. Puoi sempre compilare il programma per la Petitti. Allora ridiamo noi. Con immutato affetto