venerdì 3 novembre 2023

A Tavolino

Con stile tipicamente piddino, il sindaco al femminile di Riccione, ha commentato la sentenza del Consiglio di Stato che ha "chiuso" la commedia dei voti e schede ballerine. La commissaria nominata era riuscita nell'impresa di riportare il Festival ed il Sole a Riccione. Il Consiglio di Stato ha imposto una interpretazione diversa del voto popolare. L'opposizione è però un compito che devi sbrigare diversamente. Gli ostacoli sono dettati da 70 anni di regime assoluto e totale mancanza di alternative. Quella giudiziaria è una scorciatoia pericolosa. Ho letto la sentenza, durissima con il Tar bolognese. Non è vero che la città ha sofferto per la mancanza del sindaco, in quota Cna. Ha solo patito la scarsa attitudine di una scelta per disperazione politica. La confederazione artigianale è una delle tante, emanazioni collaterali. Un sindaco deve esprimere e contare di più, per caratteristiche personali o per acquisita esperienza politica. La scelta oggi è un terno al lotto, di solito perdente. Per gli eredi del Pci, anche peggio. Si rifugiano nel civico, come i pallonari nel corner. La Perla, in passato ha goduto di figure importanti, per personalità ed efficacia amministrativa. Altro segnale della crisi a sinistra. Il particolare che a destra e forse al centro, stiano peggio, non rincuora i cittadini. Anzi, li allontana dal voto. Chiamami Città era però trionfante. Riesce sempre a non parlare della seconda guerra.
massimo lugaresi