giovedì 16 novembre 2023

I Favori di Fazio

Le ciambelle, come i favori, non riescono sempre con il buco. La dependance televisiva del Pd, nelle mani di Fabio Fazio con la Littizzetto sdraiata sul tavolino, come Kim Kardashian, dopo gli ascolti gonfiati dalle polemiche sull'uscita milionaria dalla Rai è diventata il teatrino del Pd. Un partito diviso in correnti è finito nelle mani e ditino di una segretaria "respingente" come Rosy Bindi. Pensavano di incassare l'ennesimo trionfo intervistando un Grillo, cotto&condito. Ho visto la penosa messinscena, durata un'oretta. Anche per l'ex comico all'italiana sono finite le cinque stelle luminose, senza avere fatto un ca... Deve una forte riconoscenza giornalistica alla propaganda piddina, per un brutto episodio che avrebbe demolito chiunque non fosse del Circo Nazareno o Cinecittà. Un comizio senza interruzioni, zeppo di banalità che una volta portavano applausi. Sono finiti i tempi del milione in piazza per ascoltare la sua voce. Visti all'opera, sono passati dalla corte alla caccia al bagnino e dall'insulto a Gnassi ad un corteggiamento scandaloso. I ciellini sono disorientati. Il grillismo ha rappresentato l'antidoto contro il regime demopiddino imperante. Ricordo l'incontro cult tra Bersani e due geni a cinque stelle, scomparsi come Gigetto d'Arabia. Il vecchio comunista era imbarazzato, non sapeva come affrontare un nemico sconosciuto. Venne trasmesso in streaming. Oggi nemneno Ricci lo riprenderebbe, meglio Giambruno. Aldo Grasso, implacabile censore del regime televisivo caduto a destra, con un impeto d'orgoglio, rifiuta di scendere così in basso. Le guerre hanno finalmente demolito quel partito. I frammenti si devono riunire e trovare nuove case di restauro politico. Lo si capisce, leggendo anche i titoli del Carlino, rimasto nel guado informativo. Finita la pacchia dei soliti garantiti che vanno a votare. Sbrigatevi con lo Stadio Nuovo, sembra che la (bella) signora del calcio abbia indovinato la formazione. Altrimenti toccava alla Petitti. 
massimo lugaresi