giovedì 30 novembre 2023

Freno a Mano

Il Ministro Crosetto, politico di lungo corso della destra parlamentare, "esce" con una forte dichiarazione sulla (presunta?) attività correntizia della magistratura democratica. Niente di nuovo, anzi è uno degli aspetti istituzionali, costituzionali, politici, più discussi, per questo mai cambiati. Penso solo alla impalpabile riforma Cartabia. E' chiaro che, come recita un vecchio detto "maschilista", ha parlato alla nuora (?) perchè intenda la suocera giudiziaria. Uno scenario che si ripete con attori diversi, ma il fine è lo stesso. Il Pd, nell'ultima versione, tra il goffo e l'insopportabile, deve governare anche camuffato alla Draghi. Il campionato delle nefandezze è lungo. La strategia più raffinata venne usata con il Cavaliere. Diventato troppo forte e ricco. Ci sono voluti venti anni per distruggerlo. La Meloni, origine popolare ed esperienza diversa, poco ricattabile, è un nemico nuovo. Batterla con la Schlein, fa ridere anche Franceschini. Cambiare strategia, prenderla larga: Santachè, Delmastro, Sgarbi, La Russa? I giudici dalle manette facili e roteanti, sono diventati famosi parlamentari a sinistra. Gli scrittori solo straricchi. Attori e registi solo sovvenzionati. Ricominciamo? Cantava Pappalardo. 
L'aspetto usato ed abusato, sarebbe quello di una presunta dipendenza della magistratura dalla politica. Intanto occorre chiarire quale sia il padrone, il grido di dolore proviene dalla componente, oggi dolente per il cambio del governo. Un tema ripetuto e sentito solo da quelli che lo hanno subito? Credo che l'avversario (Meloni) sia molto più agguerrito e meno ricattabile del vecchio Cavaliere. Forse ci saranno le condizioni per "riformare" davvero la giustizia italiana. 
massimo lugaresi