domenica 26 novembre 2023

Il DagoMondo

Il Mondo visto da Dagospia. Ridotta nel numero ed ambizioni, la compagnia piddina agita la 3 cittadinanze e si ritrova con quasi tutta l'Europa che svolta a destra ed ultra..destra. Alla Schlein hanno vietato di mandare gli auguri di Natale, viste le conseguenze elettorali. Intanto negli States, è impossibilile trovare un postino che vota Biden, cercano di porre un rimedio alla prevista sconfitta permutando Trump con una giovane cometa di nome Nikki Haley di origine indiana che, dicono, non darà scampo al ruzzolante. Contro di lei, Sleepy Joe, non avrebbe speranze. I democratici, in particolare radical chic, tentano di cavalcare tutto quello che si muove sugli schermi. Pensate come sono cambiate le cose in pochi mesi (1 anno). Vi ricordate le infinite inaugurazioni del lungomare più bello del mondo che però il Pnrr non finanzierà? Allora il Governatore era sulla cresta dell'onda regionale, tramutata in uragano. A Rimini abbiamo avuto il solito c...dovuto ai nostri monti che proteggono e deviano le pericolose correnti calde. La pioggia è stata assorbita, le fogne hanno resistito, non per la separazione delle reti, ristorata con le bollette, ma per un normale deflusso. Cosa resta a Dagospia per tenere in vita il Pd come attore principale e non comparsa nemmeno attraente? Consegnare al "ruzzolante" presidente americano un potere e capacità bugiarde. Putin e Xi Inping giocano come gatti con i topolini. Consegnare a Biden la regia delle guerre è una fiction poco credibile. Zelensky ha terminato il suo incarico. Rimane sempre una Meloni che lo ascolta. Gli Stati Uniti non sono più in grado di "supportare" due guerre nello stesso tempo. La maggioranza dei cittadini è fortemente contraria. Putin non si ritira (spaventato) perchè lo dice la Giorgia, dopo avere "smazzolato" Lollo. La guerra si chiude come non doveva iniziare. Lasciare i territori russi e negoziare seriamente il resto. Non è diversa ma molto più complicata la situazione in Palestina. Le cifre discordanti, come in tutte le guerre, viste da una sola parte. Quindicimila morti palestinesi? Un terzo bambini? Sembra una vendetta riuscita, in verità, come tutte le altre. Israele chiede altri due mesi di tempo per finire il lavoro. Vi sembra siano mature le condizioni per una pace o per rinvigorire un terrorismo più spietato? La disparità delle forze in campo aveva portato ad usare armi umane. Il dramma è che Hamas non è più sola. Dipende dalla scelta iraniana. Una escalation dai contorni non definibili. Noi siamo fermi ai patriarcati. 
massimo lugaresi