giovedì 9 novembre 2023

Albania Amica

Il colpo assestato dalla Meloni alla solidarietà, alle volte, votante Pd che ha mantenuto centinaia di cooperative sorte con il sussidio delle Ong e dei miliardari annoiati, è da KO politico. Il trottolino, libera dalle frivolezze familiari, ha trovato, nell'incessante movimento, (forse) la soluzione ai nostri pesantissimi pedaggi migratori. Porti letteralmente spalancati e centinaia di risorse che sbarcavano ogni giorno e notte, grazie al perfetto sistema dei salvataggi su prenotazione. Le inevitabili disgrazie dovute alla precarietà dei mezzi (a perdere) usati dagli scafisti, erano addebitate al governo nemico ed all'odiato Salvini. La propaganda democratica, dilaniata dalla guerra e (prossima) migrazione palestinese, si gioca il poco che rimane, al netto dei grillini, invocando l'aiuto di Fazio&Littizzetto. L’accordo con Tirana non è un pasticcio, ma, una volta rodato, muta completamente lo scenario voluto. Le vittime diventate carnefici? L'alternativa era un lager libico, molto diverso dagli stupendi panorami, cercati dai nostri turisti. Nell’accordo siglato dal governo italiano con l’Albania ci sono punti ancora da chiarire, ma un aspetto è dirimente: cambio delle responsabilità e dei lucranti. L'avvocato del popolo anche piddino, nella sua arringa giornalistica, sostiene che l'idea di esternalizzare la gestione dei profughi in territorio albanese mette in gioco il rispetto di diritti umani fondamentali, sanciti dalla nostra Costituzione e dal diritto internazionale, nonché i nostri rapporti con l’Unione europea, di cui l’Albania non fa parte. Invece Zelensky è socio fondatore. Interrompe il mercato di merce umana, a nostre spese. Le storielle tenetele per il prossimo congresso e relativa divisione. Perdete anche la terza guerra delle bugie. 
massimo lugaresi