domenica 19 novembre 2023

La Guerra dello Sciopero

La necessità del Pd e di Landini, facente funzioni della segretaria, di rilanciare il miscuglio inventato e proposto da Prodi, confinato all'opposizione, ha portato ad uno sciopero semi, semi, generale. Una quasi buffonata propagandistica, alimentata dai protagonisti. Cessato l'allarme fascismo da operetta, hanno rotto l'asse sindacale, su cui la Cgil aveva lavorato per decenni e consolidato uno strano amore scoppiato tra vecchi nemici. Il grillini sembra si siano introdotti nella Uil, una volta sede del socialismo e protestano, abbracciati ai pensionati cigiellini. Moderno ritratto dell'operaismo. Salvini entusiasta per la riduzione ottenuta, rilancia la presenza della Lega in questo governo, come difensore dei diritti dei cittadini, contrari alle manifestazioni politiche, a prescindere dai contenuti. Mostrarsi, grazie alla stampa dei padroni di una volta, dei martiri della dura repressione, è stato un altro sbaglio. Non rimane che uscire, come ha fatto il Chiamami Città dei compagni ed annunciare che l'adesione riminese è stata altissima. La paura di scomparire, sia sindacale che politica, ha portato ad una forzatura per abbattere una delle più deboli, quasi insignificanti proposte di bilancio. La parte più consistente è dedicata proprio alle fasce meno protette. Le agenzie di rating sbugiardano, senza necessità, i gufanti oppositori. Nanni Moretti se non fosse impegnato con la sua irriducibile presunzione cinematografica, applaudirebbe. 
massimo lugaresi