lunedì 6 novembre 2023

Meloni e Renzi

Come si diceva una volta: non ti salva nemmeno Silvestrini. Dagospia trae lo spunto dalle Gemelle Gedi e titola il solito articolo di Repubblica con un malefico "La Fine di Renzi". Naturalmente l'augurio era rivolto alla Meloni, vittima della comica telefonata russa. I responsabili del non controllo sono stati licenziati. La maggioranza viene descritta "spaccata" anche sul finto premierato. Tanto rumore costituzionale per nulla. I piddini si dimenticano di avere sponsorizzato il presidenzialismo fin dai tempi dalemiani. Poi hanno governato con tutti gli uomini di buona volontà e Soumahoro. Considero la riforma un pasticcio. In fondo l'attuale situazione fa comodo, alternativamente, a tutti. In questo momento di crisi piddina, la destra gode dell'aiuto centrista, sempre disponibile. Sono loro che guidano i presunti cambiamenti. La guerra tra i due mondi passa dall'Ucraina alla piccola Palestina. Gli attori su procura sono sempre quelli. I mandanti anche. In Italia si fa quello che sappiamo fare: i cortei. Rimane sempre scandaloso il "peso" dei bambini trucidati. Scuole, ospedali e case vengono distrutti con la scusa di cercare terroristi. Due popoli, due stati è sempre una chimera. Sono quasi tutti (fintamente) d'accordo.
lugaresi massimo