mercoledì 17 gennaio 2024

Ave Mou

Mourinho passato dalle stelle alla gogna sportiva è la ripetuta fotografia del tifo, in questo caso sportivo, non dissimile da quello politico. Il calcio, non solo in Italia, è una delle componenti più politicizzate, lo attesta anche il mio Rimini, in edizione C, che "vede" il nuovo stadio, promesso e scomparso, se vince o perde due partite. Giancarlo Dotto, giornalista e scrittore, aveva compilato un osanna per il furbo allenatore portoghese. Oggi, tempestivamente, lo ha definito un "narciso egoico" con qualche valida ma opportunistica ragione. Per il "prima di tutto "romanista Dagostino è stato un atto delittuoso. Prima la Roma e Mourinho anche del Pd. Affermazione forte, ma veritiera. Il giornalista ha cercato di anticipare tutti nel solito voltafaccia pallonaro, un tifo tra i più variabili nel mondo dello sport. Devo dire che il calcio espresso dal famoso e costoso allenatore è composto da una miscela accattivante, se vinci, alla quale ha l'abilità di aggiungere una serie di gags che servono per distrarre l'attenzione dalle sconfitte. In Inghilterra dove non perdonano sceneggiate, lo hanno cacciato a Roma, dove fino a qualche ora fa era un oracolo. Noi sopportiamo giocatori che riescono a rotolarsi undici volte e risorgere come nazareni, dopo 15 secondi. Dagostino (giustamente) si scaglia contro tifosi, giornali e giornalisti anche e soprattutto televisivi che "tremavano" in sua presenza. Finisce l'avventura dell'ennesino "scartino" che ritorna in Italia. Rimane sempre il pensionamento dorato in Arabia.
massimo lugaresi