sabato 13 gennaio 2024

Classe Dirigente


Macron, Scholz e..Schlein. Le previsioni europee non sono migliori di quelle franco tedesche ed italiane. Le due guerre stanno svoltando male. Quella ucraina, voluta su procura, dalle badanti di Biden e la definitiva pulizia della fastidiosa Striscia, per creare nuove colonie, stanno creando le solite paure della terza guerra, però nucleare. Gli Stati Uniti, promotori e fiancheggiatori, frenano gli alleati. Trump a dispetto dei tanti giudici democratici, molto probabilmente (sicuramente) verrà rieletto con il furore repubblicano. Francia e Germania che hanno governato l'Europa ai loro piedi e desideri, stanno attraversando momenti definibili piddini. Macron cambia premier per fermare Le Pen e Scholz è riuscito a fare incazzare la potentissima lobby agricola. Mala tempora currunt per i democratici da pandoro. Rimangono sempre gli annuali saluti fascisti, non il ricordo di una delle tante stragi impunite. Dopo soli venti mesi di governo senza maggioranza assoluta, la premier francese Élisabeth Borne, 62 anni, ha presentato le dimissioni a Emmanuel Macron, che le ha accettate. Il governo sarà sciolto e il presidente nominerà il successore, scegliendo tra due (belle) presenze maschili. Gli indeboliti ed infreddoliti socialisti europei hanno ingaggiato anche Macron, diventato l'unico ostacolo dell'avanzata lepeniana. A proposito l'altra, non unica ragione del continuo imperversare della destra meloniana, la trovi anche nelle previsioni elettorali confenzionate per La 7. Pd e fidanzati grillini, calano amorosamente avvinghiati, i Fratelli d'Italia, pistoleri compresi, salgono continuamente. In Francia copiano le "disgrazie" del Pd. Il giovane gay ha le stesse caratteristiche, origini e frequentazioni, con meno cittadinanze della Elly. Il Presidente Macron avrebbe ancora tre anni ed una Olimpiade da gestire. Il suo scodinzolare a destra e (spesso) a sinistra si è rivelato un boomerang. La riforma delle pensioni, pur senza pianti e il tema delle migrazioni sono state le gocce traboccanti un calice pieno. I democratici radicali e snobisti, stanno attraversando il momento più brutto della loro storia, finora galleggiante sul potere diviso con tutti.
La destra repubblicana di Éric Ciotti è ormai sempre più allineata al Rassemblement national di Marine Le Pen, proprio quello che il presidente voleva evitare. E la maggioranza di governo deve fare i conti con le prime avvisaglie di una fronda interna, come è accaduto in occasione della legge sull’immigrazione quando alcuni deputati macronisti hanno votato contro e quattro ministri hanno minacciato le dimissioni. Questo ha permesso di nominare un giovane che (almeno) non gira con la mamma. 
massimo lugaresi