giovedì 18 gennaio 2024

CS Umberto Farneti

Rimini lì 18/1/2024
Ill.mo Sig. SINDACO
Spett/le GIUNTACOMUNALE Al CONSIGLICOMUNALE del Comune di Rimini
OGGETTO: Parco del mare o giardinetti e nuova cementificazione?
Con riferimento alla consultazione che si sta avviando a livello cittadino circa le scelte da farsi per quanto concerne il Piano Spiaggia, ritengo che sarebbe opportuno innanzitutto definire meglio che cosa vogliamo fare veramente del nostro lungomare, che sono d’accordo nel ritenere che abbia fatto ormai il suo tempo ma che in verità, resta sempre, comunque, un bel lungomare pari a pochi altri, se non altro quanto a lunghezza e con corona di folta siepe di un bel pitosforo e splendidi esemplari di tamerici ormai centenari. Infatti a tutt’oggi purtroppo, soprattutto nel tratto dai piazzali Kennedy e Marvelli sino al piazzale Pascoli, anzichè un vero Parco del mare come si era detto di volere fare sono stati realizzati (vedi foto allegate) sul fronte spiaggia solamente dei “tratti di giardinetto con piccole aiuole ” davanti ai vari Hotels con invece, di fatto, una davvero impressionante nuova desolante cementificazione ed impiastrellamento del suolo oltre ad altro spazio destinato alla passeggiata e ricoperto con doghe di legno (che presto dovranno essere sostituite: meglio ha fatto venti anni fà Misano Adriatico, utilizzando mattonelle di pietra colorata importata anch’essa dal Brasile) A questo proposito in particolare ci si domanda soprattutto: a che cosa serve ed a chi è riservato “lo stradone” che corre tra ampie ali di suolo impiastrellato e che occupa quasi i 2/3 dei suolo disponibile? E’davvero destinato ai soli automezzi del 118, 112, N.U e pulmans e fornitori degli hotels? Ma gli alberghi non hanno tutti gli ingressi sui viali delle Regine? Ma allora non era meglio, tra l’altro sollevando la strada litoranea dal dovere sostenere un livello di traffico addirittura nei due sensi davvero assolutamente insostenibile, mantenere, utilizzando solo una parte dell’ex sede stradale esistente, una corsia di traffico a senso unico, eventualmente limitata alle sole autovetture e con limite di velocità? Inoltre, vogliamo veramente che Rimini diventi l’unica città di mare, il più importante centro del turismo balneare in Italia, a non avere più un suo lungomare, e questo a differenza di tutte le altre più importanti città di mare come Viareggio, Sanremo, Chiavari, Sanbenedetto oppure Nizza, Valencia ecc. ? La verità è che l’errore è stato fatto a monte. Infatti per realizzare sul serio un vero Parco del mare si doveva, e anzi ancora si dovrebbe, utilizzare anche una striscia del fronte spiaggia, per una profondità di circa 15-20 metri ( come opportunamente hanno iniziato a fare spontaneamente già da tempo i bagnini, tra l’altro con lungimirante scelta di piantumazione a palme), avviando apposita trattativa con lo Stato e procedendo immediatamente alla sua occupazione anche eventualmente, avvalendosi della procedura d’urgenza, appositamente prevista per la realizzazione delle opere di pubblica utilità, in attesa di ottenere la sua cessione definitiva dallo Stato oppure, in via alternativa, stipulando con il Demanio apposito contratto di comodato. Inoltre altro aspetto negativo rispetto al tratto a tutt’oggi realizzato è la assoluta insufficienza del numero di piante messe a dimora, ed in particolare la totale assenza di palme, a differenza di quanto invece fatto, finalmente, per la zona di Viserba-Torre Pedrera. La risposta che in proposito ho ricevuto dall’Assessorato è che la causa è stata il parere assolutamente contrario al riguardo dei così detti “esperti botanici”di Bologna (a questo proposito ricordo però che già oltre venti anni prima, la Giunta di Misano Adriatico in occasione della realizzazione del suo lungomare si oppose e con determinazione a “quei Soloni incompetenti” e rifiutò, giustamente, di assecondarne le prescrizioni). Occorre dunque mettere a dimora una molto maggiore quantità di piante, soprattutto essenze arboree e non solo non asfittiche o troppo giovani come è stato fatto sinora ma anche di altre specie, tipo il leccio (che tra l’altro ha una resistenza eccezionale alla salinità a differenza delle acacie del piumino messe a dimora che invece ne soffrono) e presente in modo particolare insieme ai pini sui viali delle Regine, con esemplari davvero splendidi. In particolare, di fianco al Belvedere di piazzale Kennedy (e in quelli di prossima realizzarne di Bellariva e Rivazzurra), oltre agli asfittici alberelli piantumati di olivella e tamerici, dovevano allora e dovrebbero adesso essere messi a dimora almeno tre o quattro esemplari di palma Washington, del tipo alto 10-12 metri ( in allegato foto Riccione litoranea). Infine: che fine hanno fatto gli esemplari di tamerici, quelli invece davvero splendidi e ormai secolari presenti sul tratto di lungomare demolito e la rigogliosa siepe di pitosforo che correva lungo il suo marciapiede lato mare? perché queste piante non sono state conservate e riutilizzate? E comunque dove sono finite? A chi sono state date? Chi se le è prese? Confidando che codesta amministrazione comunale vorrà prendere in considerazione quanto con la presente rappresentato, mentre ringrazio per la cortese attenzione, auguro buon lavoro e porgo distinti saluti. 
Dott.Umberto Farneti
Via Zuetina 12 Rimini