giovedì 25 gennaio 2024

Siamo in guerra

Dopo 80 anni (miei), da quella mondiale, l'Italia entra in guerra contro gli Houthi, sconosciuti, fino a ieri, guerriglieri del Mar Rosso. La Ducetta, se la prende (finalmente) con Repubblica, uno dei tanti giornali degli imprenditori italiani che pagano le tasse in Olanda, dopo avere venduto la Fiat, ma prendono ancora i ristori in Italia. Possiedono, (purtroppo) anche la squadra del mio (vecchio) cuore, in attesa di una offerta araba. Stanno strombazzando la comparsata navale come fosse la fallimentare e tragica marcia moscovita. I nostri compagni di guerra, tugnini e maschietti, sono allenati alle incursioni nelle colonie che una volta possedevano. Noi siamo bravi come sudditi, perfino contenti. Qual'è l'alternativa alla Meloni? Volete spacciare una 3 cittadinanze collidenti con mezzo mondo, come la prossima premier armocromatica? Si stanno sgretolando anche le pazze iniziative legate all'immobilità stradale. A Rimini è sufficiente una delle 4 mostre, per bloccare la Città. Ci si muove guardando l'orario fieristico. Il mio lungomare 30 è un ricovero (vietato) di auto e camioncini, parcheggiati abusivamente, dove dovrebbero transitare bici e pedoni. L'esatto contrario delle sbandierate campagne. Il nemico è sempre Salvini che gode ed incassa consensi. Netanyahu è nell'angolo, pieno di morti. I suggeritori statunitensi, non sanno cosa fare con lui. I familiari degli ostaggi hanno occupato il parlamento israeliano. Il bollito premier sa che per lui è finita, ma vuole terminare lo sterminio, iniziato tante volte. Anche per questa guerra, dimenticano i precedenti storici. Crimea e Palestina per la propaganda sono storie da oscurare. Hamas usa il terrorismo, per decenni, l'unica arma disponibile contro gli occupanti. Siamo al punto del non ritorno. Quando Netan ha pronunciato che non riconoscerà mai la Palestina, Repubblica ha capito di avere perso, oltre al governo, anche questa propaganda.
massimo lugaresi