martedì 9 gennaio 2024

Una Risposta

L'amico Claudio Casadei, perfetto tifoso del Rimini, ha pubblicato, come accade spesso, un interessante articolo incentrato sull'ennesimo "risveglio" del Nuovo/Vecchio Stadio. E' indubbio che la scelta sia, a Rimini, "particolarmente" politica e sorga agli onori (?) delle cronache locali, con relative promesse, solo quando la squadra offre il meglio. Non ho mai sentito però l'assessore al ramo, forse più dedito al basket, pronunciare la sua appartenenza rispetto alle proposte che circolano inutilmente da decenni. Non saremmo a Rimini. Mi concedo anche una brevissima opinione sulla squadra e le sue potenzialtà, lo fanno in tanti, usando piacevoli risvolti storici. La guardo da tifoso pigro e per non correre (ancora) dietro a Paesani, uso la televisione. L'attuale posizione rispecchia forza e fantasia disponibile. Anche un campionato di quelle dimensioni, richiede impegni finanziari enormi. Non ho ascoltato richieste della società, mi congratulo con la presidente. L'imprenditoria riminese, negli anni d'oro del "du vot chi vaga", si è sempre dichiarata indisponibile, figurarsi adesso che sono spariti nei tribunali. Solo quando "qualcuno" arrivò ad offrire, in cambio, due migliaia di appartamenti, ci fu un caldo interessamento, anche quello fallito con debiti. Solo con il presidente Bellavista, si era arrivati ad una soluzione da sogno in serie A. Non rischiava però di suo. Sono per un Nuovo Stadio lungo la superstrada sammarinese, gli ettari a disposizione sono pubblici e finalmente la squadra avrà anche un centro in cui svolgere interamente la sua attività. In quell'area che ha visto un dispendio di proposte naufragate miseramente, la creazione del Nuovo Stadio è totalmente compatibile, con altri campi da calcio necessitanti. Rimane sempre inevasa la domanda aleggiante, forse anche fra i tifosi: è giusto sia il pubblico a pagare un investimento simile? Vasco Rossi o la Schlein possono benissimo ospitare migliaia di persone. 
PS Sul voto (riminese) scrivo tutti i giorni da venti anni.
massimo lugaresi