giovedì 25 gennaio 2024

Il Concambio


Meloni ha bisogno di un buon risultato alle europee, la Schelin invece ha voti abbondanti. Questo è l'esordio mattutino di Linkiesta. Segnale evidente della disperazione che attanaglia la sinistra, divisa e sconfitta, con un futuro a 5 stelle. Occorre dire che in Parlamento i grillini, viste le precedenti esibizioni scolastiche, giudiziarie e soprattutto immobiliari, seguono il Pd come cagnolini della differenziata regionale. La storica alleanza con gli Stati Uniti e la recente virata europeista sono una polizza assicurativa sul futuro politico della premier. Per Linkiesta, accompagnata, dalla furibonda propaganda piddina, sarebbero le uniche chances della Meloni, con l'elmetto. Se si candida aggiunge (almeno) il 4 per cento. Dipingono il Premier eletto, come fosse succube di una maggioranza ostile. Quando invece fa comodo, tutti i giorni, a Dagospia chiamarla Ducetta. Nel suo primo, non ultimo, comizio su Rete 4, definibile ancora berlusconiana, ha usato l'amichettismo, termine che verrà inserito nei vocabolari della destra. Sentire, leggere i lamenti del Pd, con il coro a 5 stelle, sulla crescente occupazione del potere, perfino culturale, è una gioia immensa per chi ha sempre detestato, dalla nascita, questa formula prodiana. Ora, scandisce la premier, le carte le dà lei perché : il mondo in cui nelle nomine pubbliche la tessera del Partito democratico faceva punteggio è fi-ni-to. Se vuoi fare carriera (pubblica) devi cambiare tessera. I picadores della Meloni infilano il Pd. Una volta era una specie protetta. 
massimo lugaresi