giovedì 18 ottobre 2012

A Casa

Gli italiani onesti sperano di salvare il salvabile, il desiderio di chi ci ha rovinato, partendo dalla grande speculazione che ha imposto MarioMeno, quale strumento di trapasso, per garantire il rientro delle ingenti somme investite anche nel nostro paese. Per questi delinquenti finanziari, l'Italia è stata per decenni una gallina dalle uova d'oro, investivi uno incassavi almeno tre, con le evidenti complicità di indigeni proprietari di giornali con matrice etica, indirizzatori della politica nazionale. Compravi una fabbrica fallita e lo stato ti concedeva aiuti pari a due volte quello che avevi investito, alla fine con un pò di cazzate la rimettevi sul mercato azionario, dove prendevi altre due volte quello che si era speso, i teorici 100 milioni di investimento diventavano 300. Peggio è successo nelle banche italiane dove pseudo accordi o fusioni, rendevano il doppio del resto del mercato internazionale, il denaro costava il due per cento, era comunque facilmente collocabile al sei. La madre di tutte le speculazioni è stata la rendita dei titoli di stato italiani, un giochino che se fosse finito lasciava 1000 miliardi di carta straccia in mano ai citati delinquenti, ci hanno imposto anche Monti, ce li sta facendo pagare con gli indovuti interessi. Nella terza edizione del Patto di Stabilità non si parla di patrimoniale ma di nuovo aumento dell'iva, detrazioni fasulle ed ulteriore diminuzione del potere d'acquisto dei ceti più deboli, una miseria resa più drammatica dal buio per le strade. Lui però, attualmente percepisce la miseria di 32 mila euro al mese. Sembra il refrain della famosa canzone che implorava lo spostamento di una macchina, una percentuale in meno da una parte, una frazione di iva dall'altra, magistrati e boiardi statali gli unici esentati. Una politica da parcheggiatore abusivo che i devoti di Repubblica hanno enfatizzato, cercando di sviare voti e coscienze, nel mirino c'è il Celeste, dovrebbero ricordare che poco tempo fa l'alternativa di centrosinistra a Milano si chiamava Penati. Non abbiamo ancora capito quando potremo non andare a votare per le primarie, la Petitti dopo il consulto familiare ci potrebbe indicare la data e quale bottiglia d'acqua mettere a tavola. In questa tragedia nazionale, la parte più divertente rimangono le dichiarazioni degli avvallanti in Parlamento, sono contrari perfino ai titoli delle riforme, mandano in giro la Deaglio a beccarsi i meritati fischi, mentre gli studenti protestano contro una scuola che emette professori come quelli al governo.