sabato 27 ottobre 2012

Ordini di Palazzo

Quando il Palazzo ordina i giornali scrivono, se poi l'editto è emesso da destra e sinistra, non si cambiano neppure le virgole. L'ultima chicca è l'articolo perfettamente uguale su tutti i quotidiani locali, in merito alla auspicata trasformazione della Bolkestein in paella spagnola, una supercazzola del compianto Tognazzi, non riusciamo a rilasciare una diversa interpretazione, oltre allo sgomento per il silenzio politico sulla vicenda. La cosa che non fa ridere è la presunzione che i cittadini siano dei poveri imbecilli, ai quali si può raccontare, ben congegnata, qualsiasi cretinata anche in contrasto con concetti fondanti l'Unione Europea. La libera concorrenza vale per tutti ma si deve fermare appena il terreno si trasforma in sabbioso, le norme che difendono un sacrosanto principio di libertà imprenditoriale, vengono spacciate come cavalli di troie per permettere l'ingresso sull'arenile delle multinazionali, appetite perfino per gli areoporti con piste coperte di debiti. Il gioco bipartisan è palese, portare le spiagge senza nessuna regolamentazione fino a dicembre 2015, Gnudi sembra prestarsi alla commedia. Quando arriverà la tedesca cattiva, rammentando che ci avevano concesso dieci anni per metterci a posto, noi possiamo rispondere che da trenta non facciamo una strada, figuriamoci se cambiamo i padroni degli ombrelloni e degli abusi. La doppia regia partitica li promuoverà ad eroi nazionali, interpreti del come spazziamo noi non pulisce nessuno. Caro Fabio Galli, finalmente hai smesso di lanciare profezie turistiche e di contare le sparute macchine ai caselli, nella prospettiva mai abbandonata di fare il Sindaco di Riccione, hai pensato di lanciare l'allarme per il casino esistente sulle concessioni demaniali, prima di accusare di avere dei dilettanti come colleghi (affermativo), componi il numero di Melucci, ti avrebbe raccontato quale strategia adottare dopo la barbina figura della Legge Regionale.