mercoledì 3 ottobre 2012

Lo Spending di Casa Nostra

I giornali di casa fotocopiano che il Presidente del Consiglio Comunale, guadagna più del Presidente della Provincia. Per fare cosa, visto che da anni c'è un consiglio al mese dove si discute una mozione. Se a questo costo, che nutre Casa Piva, aggiungiamo un dirigente, due funzionari e il personale ausiliario, la cosa assume aspetti laziali senza evidenti maschere. Non mandateci a fanculo, però ci piacerebbe che il Gruppo (tre, per il momento) del M5S aprisse una formale discussione al fine di rimodulare l'immenso apparato. La soluzione migliore sarebbe il cottimo, non dovremmo dare una lira forse riceverne per mancata prestazione d'opera, in ogni caso portare a mille euro la diaria presidenziale e la gestione passarla agli Affari Generali del Comune, anche loro in recessione, a meno che non si occupino di feste. Un certo Allegrini consigliere pidi in zona sud chiedeva furbescamente di ridurre i compensi dei consiglieri regionali e dirottare i risparmi nella ex scuola di via Conforti. Al furbino sudista vorremmo ricordare non solo le manfrine da amico dei Bagnini sul Piano Spiaggia, ma il voto con la sua combriccola democrat per il Seminario, con 17 milioni per non acquisire niente, faceva tre scuole con il resto di un asilo pieno di scivoli ed altalene. Il suo vecchio mentore era più scaltro. Risparmiate sulle altalene, dando la colpa del mancato dondolamento al patto di stabilità ed avete ingozzato di saraghina e dipinto di rosa mezza città? Parte dei soldi risparmiati potrebbero essere spesi proficuamente in molti modi, partendo dall'informare i cittadini attraverso la rete sul lavoro del consiglio/commissioni  al fine di avere più trasparenza e conoscenza. Senza farla lunga basterebbe pubblicare il materiale assegnato ai vari consiglieri ed in caso di documenti corposi (programma Notte Rosa), i capigruppo possono collaborare con gli uffici ad un bignami informativo, con allegato, il verbale di riunione comprensivo dell'effettiva presenza dei consiglieri ed il loro voto. Sarebbe poi corretto proporre che il gettone vada ridotto della metà quando le sedute non superano le due ore, stessa sorte per chi non partecipa in aula ad almeno due ore di seduta, onde evitare quella vergognosa abitudine di consiglieri che entrano ed escono. L'obiettivo primario sarebbe trasformare il mandato da consigliere in un lavoro socialmente utile, non uno spreco di denaro per comparse non parlanti.