domenica 28 ottobre 2012

Con i Nostri Soldi

Prendiamo spunto dalla pubblicazione dei redditi dei politici riminesi per fare una riflessione. Dopo anni di ambiguità e silenzi, alla luce degli ultimi spettacoli che sta dando la politica, speriamo sia diventato condiviso il fatto che la politica stessa non deve essere un mestiere ma un servizio (possibilmente buono) che si fa alla collettività per un periodo più o meno lungo della propria vita. I politici di professione non dovrebbero più esistere: sono quelli che vivono solo con i soldi dei contribuenti, senza un mestiere proprio che li renda autonomi, e Rimini, purtroppo, ne è piena, iniziando da Palazzo Garampi. Quando andiamo a votare, dopo esserci informati sul programma, facciamo in modo di informarci sul mestiere della persona che votiamo; votare qualcuno solo perché è di bell’aspetto può produrre grossi danni amministrativi (film già visto). Diciamo questo perché non è di secondaria importanza verificare, ad un anno dalle elezioni, lo stato economico e finanziario di eletti e nominati, di coloro, cioè, che gestiscono la cosa pubblica. Essere ricchi non è un peccato né un reato, così come non lo è l’avere un buon mestiere alle spalle che ti dia un robusto reddito corroborato da qualche proprietà immobiliare. È però importante chiedersi da dove arriva il reddito dichiarato dal politico: in parte dalla professione e in parte dalla politica o è tutto frutto della politica? In questo secondo caso, vale quando abbiamo detto poc’anzi sui politici di mestiere. Il secondo aspetto sul quale riflettere è il prima e il dopo. Di quanto è aumentato il reddito di chi ha deciso di buttarsi in politica? Se la differenza tra il prima e il dopo è superiore al 20%, allora viene il sospetto che ci si è dati alla politica più per ricevere che per dare. Non vogliamo parlare dei singoli componenti del Consiglio o della Giunta, ma offriamo una chiave di lettura che può permettere ad ognuno di leggere i dati tirando le dovute conclusioni. Qualche sorpresa non mancherà. Crediamo sia un diritto dei cittadini contribuenti (visto che pagano i politici) sapere anche quali sono i redditi di chi vive nel sottobosco della politica. Chi sono, che mestiere fanno se ne hanno uno? Presidenti e consiglieri delle società partecipate superano di gran lunga il numero dei consiglieri comunali e degli assessori di Rimini, ma su di loro, l’operazione trasparenza, sembra non essere una strada percorribile. Siamo sicuri che anche lì, non mancherebbero sorprese…..con i nostri soldi!