venerdì 19 ottobre 2012

Sua Eccellenza

Mons. Lambiasi, raccogliamo il seminato degli ultimi vent'anni, prendersela con le feste di Gnassi, sembra concedere gravi colpe agli effetti senza costringere alle dimissioni la causa. Le saraghine di palazzo e le sbornie per la strada, partono dal potere di questa Città, che ha assunto una forza illimitata nel momento di massima debolezza della politica. Non abbiamo bisogno della testimonianza dei partiti o di cosa sia rimasto di quelli più importanti, le poltronate ali estreme si sono giustamente estinte. Governo ed opposizione hanno raggiunto la fusione perfetta come Hera senza Gnassi, è il risultato della politica chicchiana, il famoso ideologo riminese che inventò un laboratorio per cavie politiche. Osservò in vitro che topini comunisti e conigli democristiani riuscivano a convivere nella stessa Giunta, da allora questo miscuglio politico si è affinato, è diventato perfetto con la gestione di Fiera e Palas, se non avessero prodotto solo debiti. Non avrebbe potuto reggere, Eccellenza, se non si fossero modificate geneticamente anche le rappresentanze sindacali e di categoria. Il sunto urbanistico è stato il varo del più pressapochista, elitario, PRG con il timbro del Gambin fuggente in Parlamento. Uno strumento che, approvato con il timbro dell'inadeguatezza, ha favorito l'uso sistematico di varianti che in latitudini milanesi avrebbero fatto decine di vittime, da noi ha pagato un pataca per risultare innocente. Mille osservazioni ha ricevuto, scatenando una bagarre consiliare della quale fortunatamente nessuno si è mai occupato, il padre putativo abbandonato il figlio degenere oggi si dedica alle epistole critiche, il Professor Benevolo si era rifiutato di apporre la sua firma, nessuno ha fiatato. Non ci giriamo attorno, la responsabilità della situazione è molteplice, la Chiesa non è esente, non c'è stata grande pratica e relativa variante d'accompagno che non abbia visto qualche ettaro benedetto coinvolto, la Fiera è stata scelta per abbondanza di benedizione. Possiamo dirlo Eccellenza, non abbiamo bisogno di premettere niente, ci sembra però che le colpe che addossa a Gnassi siano infinitamente maggiori di quelle non ascritte al Sindaco Cattolico e Benziano, in fondo i peccati stradali del Giovane non sono certo paragonabili alle occasioni mancate in dodici anni di malgoverno. Melucci con questa logica penitenziale meriterebbe l'Inferno senza Benigni. Il suo predecessore, sarebbe stato un ottimo Sindaco, si occupava dell'amministrare, senza remore e paure, svolgendo alla luce del sole le sue corrette prerogative, evitando fumose parole. In questa afasia politica è auspicabile un intervento diretto ed esplicito, la miseria non risparmia nessuno, la pratica politica è diventata sfacciata esibizione di ruberie perfino ai propri partiti. Per cultura, ruolo, Lei appartiene alla classe dirigente, con piccola presunzione sembra che alcune verità siamo i soli a pubblicarle, se avessimo ripari più solidi ne arriverebbero altre, ci permettiamo un consiglio, Gnassi è niente, siamo d'accordo, però eletto dalla maggioranza della metà dei cittadini. E' in grado di svolgere il suo compito solo attraverso inutili strumenti festaioli, manca dei fondamentali, non ha più tempo per imparare a nostre spese e noi di permettergli una scuola guida sulle rovine della città, fa pendant con il Presidente della Provincia che non emette feste ma sermoni, fastidiosi ed irritanti, tesi a difendere la poltrona. Non se la prenda con le notti e parade, sarebbe arrivato il momento di cacciare i mercanti dai palazzi, le prime file del suo uditorio. Molti cattolici praticanti ci leggono ed interloquiscono, apprezziamo e condividiamo lo spirito che li anima, lo diciamo senza amore di polemica che rappresenta il nostro credo quotidiano, perchè ha legittimato un Piano Strategico che non rappresenta niente e non ha pensato di modificare lo Strutturale che è naturale pretendente al trono urbanistico?