giovedì 28 gennaio 2016

Fogne !!!

Un errore comunicativo quello dell'Amministrazione comunale che enfatizza esageratamente i lavori per depurazione e differenziazione delle acque "bianche"/"nere": al turista non far sapere... Se voi digitate, io non l'ho fatto ma ci scommetterei che è così, digitate su Google sono certo che scapperebbe fuori Rimini. Da anni martellano con questa cosa delle fogne che invece dovrebbe essere soltanto sussurrata ed invece con il fine di auto-promuoversi la macchina comunicativa comunale commette questo marchiano errore per ora cui per l'universo mondo a Rimini "stanno facendo le fogne", genericamente. Quindi ci prendiamo nell'immaginario collettivo l'associazione mentale Rimini=fogne="le stanno facendo". Un'associazione di cui si poteva fare a meno e di cui avremmo fatto a meno tante località del sud specie adriatico hanno il mare peggio del nostro eppure se parli di mare sporco salta fuori Rimini è questo è un effetto diretto della continua enfatizzazione dei lavori per le fognature che il Comune e questa Giunta fanno sia per scopi di auto-promozione politica sia per far sapere a tutti che “stiamo lavorando per un mare ok”, ma questo alla gente non interessa, legge distratta un titolo “Rimini-fogne” e siamo etichettati, tanto è vero che Sgarbi è venuto a Rimini a dirci che abbiamo un mare di m., facendo eco a Farinetti che credendo di farci un complimento non perde occasione per dire che abbiamo il mare più brutto d'Italia ma un casino di turisti. A parte che non è vero, non si può non rilevare che evidentemente oramai si è creata un'associazione forte fra Rimini e fogne questo per una Comunicazione totalmente errata fatta evidentemente da dilettanti. Per altro il vocabolo “fogne” veicola marche semantiche cosiddette tutte negative, tanto è vero che è spesso usato in modo figurato “sei una fogna” etc. Non dico ingannare i turisti ma neppure stare tutto i giorni a fare il bollettino di come vanno i lavori delle rete fognaria. “Rimini? Ah, la città che fa le fogne… bene, bene… chissà che puzza!”.
 Solfito Mirabai, Corpolò