sabato 16 gennaio 2016

Se fossimo carogne

L'avvio della campagna piddina per le prossime elezioni amministrative con importanti Città di Mezzo in palio è stata segnata dalle vicende di un insignificante comune pericolosamente vicino a Napoli. Uno di quelli vinti al ballottaggio dal M5S. Se fosse stato uno dei tanti sindaci piddini o frutto delle numerose liste civetta organizzate dal Nazareno, la notizia non sarebbe stata nemmeno lanciata. Hanno già battuto il record del campionato giudiziario della Prima Repubblica. Per una settimana i telegiornali e giornali con obbligo renziano e quelli del Banana mai così sodali, hanno campato con la notizia che la Capuozzo investita da una celebrità da x factor, non si vuole dimettere. Ca..suoi e sembra del marito. Ha fatto come i tanti eletti che per non farsi decurtare quello che avevano promesso, sono passati nel limbo misto e peggio qualcuno ha accettato le offerte della maggioranza. La campagna acquisti non cessa mai. Se fossimo carogne, come siamo, Rimini la dovremmo definire la Quarto del Nord. L'ingenua (?) sindaco non si era accorta nemmeno degli abusi casalinghi, in una cittadina di stampo svedese, figuriamoci se poteva sapere che un grillino, ma uno solo, era stato spinto dalla camorra. Quelli sono reati gravi non quelli riminesi. La nostra navigata associazione confonde ruoli e prerogative, costringe la Cassazione a rimandare tutto al Tribunale di Rimini. Il finale verrà buono per la prossima dopo la prossima campagna, se ci sarà ancora. Cagnoni, giustamente e felicemente non c'entra niente. Cosa poteva sapere, è seduto su quella poltrona da soli 21 anni. Non ho più vicino il Cancelliere ci saremmo fatti una sonora risata, lui era ancora un sostenitore, forse per dovere d'ufficio, dei principi della Legge.