martedì 12 gennaio 2016

Si Può

Ancora costruire una coalizione vincente? L’ipotesi di un nuovo soggetto politico capace di aggregare i ripetuti tentativi di dare vita ad un’ampia colazione, alternativa all’ormai obsoleta e immutabile proposta della fin qui incontrastata egemonia del sindaco guerriero costituisce la nuova variabile politica per le prossime elezioni amministrative a Rimini. Una scelta che non può non essere sempre più bipolare e che richiede un processo di semplificazione dei possibili soggetti politici coinvolti. Da oltre un decennio, a Rimini, ampi strati della società civile, quella che attraversa l’imprenditoria privata, il cattolicesimo sociale e le associazioni di rappresentanza delle categorie sociali ed economiche sono alla ricerca di una identità nuova, culturale e politica, ma anche di una nuova rappresentanza “partitica”, relativa cioè al possibile ruolo da interpretare nel nuovo sistema politico e nella mutata società riminese. Si tratta di una ricerca che si è dimostrata fino ad oggi infruttuosa. Le cause di questa perdurante debolezza sono sostanzialmente due, tra loro consequenziali. La principale di esse attiene alla forma di aggregazione sin qui perseguita e ad essa offerta. Essa è rimasta ancorata alla forma partito come principale punto di continuità, nonostante vi sia stata una vera e propria rivoluzione del consenso, di cui il M5s ne è stato uno dei principali protagonisti. Ed è proprio la centralità della forma partito, del primato del partito sulla politica, la debolezza che sta spingendo oggi la Lega Nord a rivendicare una centralità onninglobante nel processo di costruzione di una possibile colazione alternativa al Pd di Gnassi. La seconda ragione consiste nella conseguente riserva dei suoi possibili alleati sulla sua candidatura alla leadership della coalizione e alla premiership di un candidato espressione diretta di un partito. Non tanto e non solo per la modalità con cui è stata costruita la proposta ma perché la linea espressa non modifica sostanzialmente la linea seguita nelle precedenti elezioni, che come tutti sanno non sono state in grado di costruire coalizioni solide e vincenti. Ecco perché pur esprimendosi in forme verbalmente meno egemoniche e più rispettose delle ragioni di ciascuno che possano , tra loro convergendo, dare vita e consenso ad una solida e trasversale coalizione, Progetto Rimini sta lavorando, mettendo in campo su questo le sue figure più rappresentative, per la realizzazione di un’alternativa, in tutto e per tutto, alla debole offerta politica del Pd di Gnassi, diviso com’è tra la nostalgia del partito precedente e l’attrazione per la leadership di un sindaco- padrone.
Alberto Nardelli