domenica 24 gennaio 2016

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Visualizzazione di Polyphemus_Eleusis_2630.jpg
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Nella mitologia greca ed in quella biblica non sono rari i racconti di epiche vittorie ottenute dall'eroe più improbabile. Davide contro Golia, cosi come Ulisse ed il ciclope Polifemo sono i protagonisti delle storie più conosciute, ancor oggi prese ad esempio per esortarci a credere che il portatore di libertà, verità e giustizia, pur partendo da una situazione di svantaggio, trionferà ugualmente. Diciamo subito che 3.000 anni di storia ci hanno temprati ed ora abbiamo guadagnato lo status di ottimisti ben informati. Perché lo sfavorito vinca, non e sufficiente la destrezza di Davide o l'intelligenza di Ulisse, occorre un concomitante Polifemo gravemente "invornito". Figurarsi poi se proprio i nostri eroi fossero afflitti da importanti deficit intellettivi. Perdonatemi il balzo logico, ma diversamente non mi spiego l'imbarazzante tafferuglio esploso nell'aborigeno Movimento cinque stelle di Rimini, proprio a ridosso delle elezioni attese 5 anni. Sarà che dall'esterno non si capiscono le dinamiche, ma si vede benissimo la figura di merda. Già la storia delle "dinamiche interne" genera prurito, ma il ventaglio di dichiarazioni mitragliate sulla stampa, in fondo mi ricorda l'essenza della mitologia nella storia: una raccolta di favole da propinare al popolino per tenerlo a cuccia. Si, perché fai caso ai nomi ed ancor più ai cognomi che vantano i protagonisti di tutta questa storia e di tantissime altre storie della politica seppiolina. Con la stessa ostinazione di un malocchio c'è sempre il figlio di*, la nipote di*, la moglie di*, ed infine la new entry, la Ex moglie di*. Come se la rappresentanza politica fosse solo un pedissequo articolo minore del diritto di successione nella famiglia. Questa è l'ultima volta che scrivo. Di seguito alcune informazioni di servizio e avvisi ai naviganti. Non sapevo della condanna passata in giudicato a carico del buon Cardone: personalmente mi pone di fronte ad un problema di fiducia. Penso che Davide sia una persona intelligente e sa molto bene che per il resto della sua vita avrà il quotidiano onere di dimostrare la sua onestà, ancor più se vuole impegnarsi in politica, mai in veste di rappresentante istituzionale, almeno nel M5S. Immagino anche la sua frustrazione nell'essere giudicato oggi da una canea di simil imprenditori camuffati da Società in Accomandita Semplice che dichiarano redditi per 10.000 euro annui, vecchi politici che sfruttando il loro ruolo sono diventati palazzinari ed ancora da uno stuolo di delinquenti e mignott* (e non mi riferisco a coloro che si guadagnano da vivere padroneggiando l'arte del movimento di bacino) variamente assortiti e tollerati solo perché utili. Ai tuoi detrattori su facebook, vorrei ricordare che se chiami qualcuno viscido o ti presenti con un nome da inglese per chiamare qualcuno viscido, non è che poi sei più intelligente; l'unica certezza è che in casa non hai installato il bidet. Vorrei anche informare gli sporadici lettori che non si scrive qualcosa pensando di essere dei Montanelli o dei Travaglio. In linea di massima uno scrive qualcosa per esprimersi, poi uno legge e potrà essere più o meno d'accordo. Non si scrive per aggravare la salute di nessuno, né tantomeno per generare una paranoia di freudiana memoria nel lettore. E comunque Plinio resterà inarrivabile. Infine ho una richiesta rivolta ai futuri governanti. Perché non organizzate una festa per i riminesi? Una bella festa di paese contro la storico strappo tra il "di quà" del porto e il "di là" della palata. Ci meritiamo qualcosa tutta per noi ed è ora di conoscerci tramite il calore di uno sguardo piuttosto che con freddi pixel. Vi saluto tutti. Fine delle trasmissioni. 
Montalbano.
P.S.: "Il lieve balenio d'un lampo guizzò tutt'attorno come si scaricasse in una caverna... in una nera e segreta camera del mare, con un pavimento di creste spumeggianti. Sinistro e tremolante, svelò per un attimo una massa di nuvole basse, a brandelli, l'oscillare veemente della lunga sagoma della nave, le forme nere degli uomini bloccati sul ponte di comando, con le teste scoperte in avanti, come pietrificati nell'atto di dare cornate. Su tutto questo discese palpitante l'oscurità, e allora, finalmente, giunse la cosa vera." Dal romanzo 'Tifone' di Joseph Conrad; 1902.