mercoledì 20 gennaio 2016

Il Turismo della Regione

Una Regione che non si dà pace, legifera come fosse Stato con parlamentino assai poco legittimato ad operare grandi cambiamenti essendo espressione del 30% degli aventi diritto al voto come si ricorderà astensionismo record ultime elezioni causa scandali e indagini ("Terre Emerse", massaggiatori, cene luculliane alla facciaccia di noi contribuenti, autista e auto d'Ambasciatore ecc.). Ora approvano cambiamenti sul Turismo, in particolare sparisce la Riviera (sic!) e il territorio regionale viene turisticamente diviso in 3 aree nord-sud. "Dove andate, dove andate in vacanza?? Ah noi 2 settimane a Bologna, stacco il cellulare..." - "Ah, bene, noi ad Argenta, solo una settimana però...". Insomma non entra nella capoccia dura che una scolaresca che va in gita mezza giornata da Imola a Bologna NON E' TURISMO! E neppure le Terme se uno di Cesena va - che poi di solito paga l'ausl cioè noi - va a curarsi... le vie biliari alle terme di Vattelapesca provincia di Bologna la cosa essendo movimento intra-regionale non dovrebbe interessare la Regione ma semmai l'Assessore al Turismo di Vattelapesca. Ravenna e Ferrara, come Reggio sono città splendide ma nessuno ci fa la settimana di vacanza! Lo stesso dicasi per l'Appennino: un week-end, poi sempre turismo di prossimità che non dovrebbe interessare una politicA regionale. Anche i sassi san bene che la dimensione turistica propriamente detta dell'Emilia Romagna si esaurisce nella fascia costiera con grandi e grandissimi numeri Lidi Ravennati, Cervia-M.Marittima, Cesenatico, Bellaria-Igea, Rimini, Riccione, Misano-Cattolica, più quello che sta in mezzo e frazioni: Gatteo Mare etc. E allora perchè insistono ed anzi rincarano seguendo le orme dell'assessore precedente tutto preso a promuovere Bologna, il Culatello, a far passare l'idea che il turismo termale sia paragonabile a quello balneare. Con questa fissa anglicizzante della "valley" e dov'è 'sta valley?? Quindi negati come si dice, e ci si domanda se ci sono o ci fanno. A margine di queste considerazioni vorrei dire che di questo passo imbrigliati in una Regione che si crede uno Stato con capitale Bologna, e che accentra tutto, umilia le Romagne, sperimenta sulle nostre teste privandoci di un trasporto pubblico riminese, di una ausl e di chissà cosa altro in futuro, diventeremo un territorio irriconoscibile amministrativamente vassalli di Bologna e difficilmente definibile come "Italia", diverso da ogni altra realtà italiana facente parte di una Regione "normale