domenica 17 gennaio 2016

La Vispa Teresa

La settimana appena trascorsa ci ha regalato il primo vero confronto pubblico tra forze politiche opposte, quasi un’apertura ufficiale di campagna elettorale. Negli studi di Icaro TV, per la trasmissione “Fuori dall’Aula”, si sono confrontati Gianluca Tamburini ed Enrico Piccari, sul tema “ Piano Strutturale Comunale”. Per dovere di cronaca dobbiamo ricordare che Enrico Piccari, oltre ad essere un Consigliere Comunale del Partito Democratico è anche il Presidente della Commissione che si occupa di Urbanistica. Commissione passata in questi 4 anni sotto la presidenza di altri due Consiglieri PD, nell’attesa che il Sindaco riuscisse a conciliare le sue Vision con la realtà normativa degli strumenti urbanistici. Il Confronto è stato impietoso. Per spiegarvi quanto però mi permetto di evocare un’immagine del nostro atavico patrimonio culturale. Pensate ai matrimoni e più precisamente ai pranzi del dopo cerimonia. Solo entrati nel ristorante e letti i nomi sui tavoli ci si rende conto della vastità dei parentadi. Fra tutti c’è sempre qualche parente alla lontana, tipo cugina di terzo grado, che nella sua genuinità bucolica pensa di avere una figlia (o un figlio) fenomeno del canto o della poesia. Ad un certo punto la cugina chiede l’attenzione degli intervenuti, fa salire l’infante su una sedia facendogli recitare una poesiola. Alla fine il pubblico, guadagnato con coercizione, applaude mormorando oscenità a denti stretti. Bene. Ora tenete questa immagine con voi ed immaginate un incerto Piccari, sudato come quello che proprio a quei pranzi di cui sopra, nonostante sia vittima di un infarto in corso, continua imperterrito a mangiare, in piedi su una sedia a recitare la Vispa Teresa. Questo è quello che è successo. Mentre Tamburini si dimostrava padrone dell’argomento, peraltro nemmeno di sua stretta competenza, Piccari continuava a recitare lo standard con cui era stato preparato, lucido e tremolante come un budino alla vaniglia. Unico guizzo uno sciocco tentativo di accusa nei confronti del Movimento che, secondo lui, vorrebbe cementificare la zona della stazione portandoci 5000 nuovi abitanti. Il riferimento è a Rimini Reboot, uno straordinario esempio di riqualificazione tramite architettura tradizionale, l’indicazione di un metodo che il sudaticcio consigliere pensava di capire leggendo una fotocopia che qualche altro sveglione gli avrà passato il giorno prima. Beata Ignoranza. (A proposito per chi se lo fosse perso qui il link al video e qui al progetto.) Per fortuna del Partito Democratico la competenza non sembra avere particolare importanza nelle valutazioni degli elettori, se ne avesse basterebbe la trasmissione di ieri per far capire come stanno le cose… voglio dire, sarebbe stata abbastanza in aggiunta ad un aeroporto annullato, ad un territorio ciecamente devastato dal TRC, all’ennesimo campo di palazzine di fronte al parco della Cava, ai condomini dormitorio, al menefreghismo nei confronti dei teleriscaldati, alla sudditanza verso Hera eccetera, eccetera, eccetera. E invece no. All’ultimo anno del mandato molti sono quelli che ancora si lasciano abbagliare dai cantieri elettorali e che plaudono ad un Sindaco altero e distaccato da 4 anni e 6 mesi, ma che ora sta facendo promesse anche al gatto del vicino. Così anche Enrico Piccari, professione Maestro di Golf, può raccogliere l’eredità di famiglia (papà Nando è un fedelissimo) e addirittura trova il coraggio di avventurarsi in un confronto pubblico che non è proprio nelle sue corde. Se qualcuno si è stufato di queste pantomime alzi la mano, la nostra è in alto da tanto tempo che comincia ad anchilosarsi.
 P.S. “Si lamentano degli zingari? Guardateli come vanno in giro a supplicare l’elemosina di un voto: ma non ci vanno a piedi, hanno autobus che sembrano astronavi, treni, aerei: e guardateli quando si fermano a pranzo o a cena: sanno mangiare con coltello e forchetta, e con coltello e forchetta si mangeranno i vostri risparmi. L’Italia appartiene a cento uomini, siamo sicuri che questi cento uomini appartengano all’Italia?” [Fabrizio De Andrè] 
@DadoCardone Citizen