martedì 12 gennaio 2016

Grande Solidarietà

Gnassi minacciato di morte. Il primo cittadino sotto vigilanza "discreta" della polizia. In una campagna elettorale che appare inutile con il vincitore già scritto, non poteva mancare una lettera anonima minacciante. Massima, totale solidarietà al Sindaco, ci mancherebbe. Solo qualche anno addietro se i protagonisti avessero pubblicizzato simili argomenti avrebbero fatto pensare a regolamenti di conti passionali o imprenditoriali. Oggi con il clima di terrore "quotidiano", le minacce devono essere prese sul serio. Ci sono alcuni aspetti però che le rendono perlomeno incomprensibili se non bizzarre: 1) L'anonimo rivela di sapere quali strade il Sindaco usa per arrivare al Palazzo 2) Essersi dipinto come probabile conosciuto dal Sindaco 3) La possibilità che possa essere un dipendente pubblico o deluso per qualche gara d'appalto persa 4) Avere minacciato il Sindaco per avere redatto il MasterPlan e "bucato" la bolla immobiliare. La Digos sta indagando. Il "terrorista" sindacale poteva però minacciare (scherzosamente) "tutti" votandolo