mercoledì 14 settembre 2016

Barafonda

Rammento molto bene quando fine '60 inizi '70 fu realizzato alla Barafonda l'Hotel Saint Gregory in quanto avevo già allora una certa età e frequentavo a caccia di turiste nordiche il baretto che c'era al tempo al termine di via L. Lando e il primi bagni nonchè la spiaggia libera adiacente. Era l'albergo più bello di S.Giuliano mare e se la mia memoria ormai ballerina non m'inganna era di colore verde. Questa introduzione per dire la mia sul caso del cieco rifiutato divenuto caso nazionale e che forse cambierà la legislazione in materia. Una legislazione che va detto fu integrata nell'88 da un provvedimento espressione dell'Unione Italiana Ciechi su una legge pressochè identica del '74 già esistente ma che rischiava secondo me di essere vanificata dalle nuove leggi sull'igiene degli alimenti. Dette leggi comunque consentono l'accesso OVUNQUE al non vedente con cane (quindi il titolare ha sbagliato e pagherà la sanzione), anche nel proverbiale negozio di cristalli, ma a mio parere leggi, specie quella dell'88, forse affrettate ed espressione diretta della lobby dei non vedenti che la propose e fece approvare in Parlamento per mezzo di propri deputati. Credo anzitutto che occorra spogliarsi dell'ipocrisia: un albergatore vorrebbe soltanto... "bella gente", non che un non vedente sia brutto, atletica, giovane, abbronzata, sorridente, e soprattutto senza problemi, problemi che chi abbia una disabilità ti ricorda che invece esistono, e quindi il disabile, il non vedente etc. è accettato perchè la legge te lo impone non credo sia considerato il cliente perfetto diciamo con rammarico anche, poi dipende molto dall'intelligenza, apertura mentale, comprensione e disponibilità personali. Comunque c'è una legge e andava rispettata quindi l'Hotel paghi la sua inosservanza. A complicare la cosa sono saltati fuori poi gli Asmatici e i Cinofobici che non sono quelli che hanno paura dei cinesi, del cinema, del movimento ma dei cani. Inclusi quelli per ciechi. Ma un non vedente è un tutt'uno col suo cane che ha richiesto anni e risorse per essere addestrato di cui dice "lui è la vista che non ho". Come se ne esce dunque? Ah, dimenticavo: non si sono ancora sentiti i maniaci dell'igiene, quelli che stendono un fazzoletto di carta prima di sedersi su un mezzo pubblico. Io credo che i non vedenti potrebbero fare un passo indietro ed accettare che vi siano luoghi ove non loro ma il loro santo animale non può entrare e quindi anche loro che il mondo può essere "quasi" a misura di non vedente, ma non al 100% e quindi la normativa andrebbe rivista prevedendo metti un 5% di hotel per asmatici, vietati ai cani anche quelli per non vedenti. 
A.S.M.