domenica 25 settembre 2016

Il nostro tesssoro !!

Sto seguendo con attenzione la questione materne e asili comunali riminesi, anche attraverso gli articoli, le veline e i commenti sui social. Gestire il welfare sociale ed in particolare quello educativo, deve essere un lavoro puntuale, professionale e lungimirante; per queste caratteristiche, deve essere un lavoro lungo e continuo, che parte da lontano. Si dovrebbe scegliere su di un portafoglio di soluzioni gestionali alternative e complementari, sulla base di obiettivi certi e condivisi. Se il target della Giunta Comunale è l'outsourcing del 40% al settore privato, sarebbe trasparente conoscere che tipo di valutazioni sono state effettuate: altrimenti è un diktat. L'unico dato certo è che a parità di quantitativi erogati, il Pubblico costa di più. Sulla qualità educativa e didattica, non ho informazioni. Ma le valutazioni quantitative e qualitative, non esauriscono tutte le possibili sfaccettature sulla decisione presa ben prima dell'Assessore "Yes-man". Un commentatore di Facebook, che invito a parcheggiare mentre gira un video, poneva l'attenzione sulla follia di gestire un asilo in cui coabitano più soggetti cooperativi. Non è detto. Al contrario potrebbe essere la configurazione di un'ottima strategia per un cartello di cooperative che, in questo modo, vedrebbero comunque garantita una certa quota del "mercato" sociale. Se ci fosse un cartello tra le cooperative, non ci sarebbe neanche bisogno di un vantaggio competitivo di costo per ottenere la gestione delle scuole materne. Il brillante Consigliere Bertozzi, sempre sui social, ne fa una questione di destra e/o sinistra, spostando (con un certo successo) l'attenzione sul campo dei principi, mentre le questioni da focalizzare sarebbero altre. Non ultimo il pericolo di cedere assieme all'erogazione del welfare, anche il suo indirizzo politico. Ma viste le nomine, lo hanno già fatto. 
 Montalbano
P.S.: A volte, la schiavitù non è la violenza dei capi, ma una tentazione dei servi (Cfr. Consiglio Comunale)