giovedì 22 settembre 2016

Un Bignami seconda parte

Dopo basta. L'onda dei ricordi nella parte prima mi aveva abbandonato sulla risacca degli anni 2000 in compagnia di Andrea, astro nascente. Era riuscito a consumare due legislature regionali fatturando una pensione (rivalutata) di oltre 4 mila euro, senza pagare nemmeno le scandalose penali inventate da Renzi. I tre eletti a 5 Stelle (e qualche dossiers) però lo hanno "previdenzialmente" battuto. Il suo inizio politico era stato fulminante. Tornato a casa, in assenza di un lavoro "normale" lo hanno relegato a fare l'assessore provinciale, senza corsi d'autostima. Una virtù che ha sempre avuto in eccesso. Mesi bui e burrascosi, mal sopportato da Fabbri (Nando) ed in particolare dal suo segretario particolare Fabbri (Riccardo) che ha svolto sempre la funzione del "vero " Presidente. Domanda: ma perchè non parli di Melucci? L'ho sempre ritenuto un tattico di prim'ordine, uomo politico e di partito come pochi. Ha frantumato tutti quelli che si sono messi sulla sua strada. Con me si è sempre comportato con estrema correttezza, io (credo) con lui. Abbiamo passato tre/quattro anni fecondi, poi..per colpa o presunzione, ho ritenuto non fosse più percorribile la strada concordata. Non rivelo le ragioni in sottofondo. Servirebbe a poco, in una città normale me le avrebbero chieste, ad esempio il Carlino, allora in posizione meno servile rispetto al potere locale. Assomigliava ancora al giornale di Cardellini. Lo sbaglio (unico) che commise fu quello di "resuscitare" politicamente Andrea Gnassi, pensando di incamerarlo nella folta lista dei riconoscenti. Lui non è Bernabè o Petitti, oggi una cosa sola e nemmeno Magrini. Con questa mossa infelice credeva di assicurarsi il pregiato posto di assessore regionale (12 mila euro, benefit compresi). Diventato Sindaco lo ha ripagato con la moneta che Melucci ha usato per una vita. Per stravincere ha ingaggiato anche il Fabbri..Riccardo, non bastava Bronzetti. La cosa che mi ha infastidito e continua a farlo è la "rappresentazione di Maurizio Melucci come l'uomo nero, che Lui ha sempre combattuto. Questi cambi di casacca, nemici che diventano sodali, patti che durano una notte, sono le cose che ho sempre detestato. In ogni caso devo riconoscere che l'ingaggio dei civici del bagnino Pizzolante è stata la mossa più astuta degli ultimi 30 anni. Cinque consiglieri che decidono il destino della città e della Bolkestein applicata alla riminese. Una mossa degna del migliore Melucci. Credo che la cosa lo rattristi e adiri. Gli allievi hanno superato il maestro di maggioranze. 

PS Avete capito perchè si privatizzano le scuole ma si salvano i bagnini e chioschisti? Ha vinto Pizzolante.